solidarietà

Ucraina, Fugatti: “Ancora nessuna certezza sul numero di arrivi. Già a disposizione 150-200 posti”

Il presidente trentino a margine della Conferenza Stato-Regioni. “La riduzione delle risorse per l’accoglienza degli stranieri? Una cosa è chi scappa dalla guerra una cosa è un migrante”



TRENTO. Per l'accoglienza dei profughi in fuga dalla guerra in Ucraina si "sta lavorando ad un provvedimento che valga per tutte le Regioni". Ma non c'è ancora "certezza di numeri e questo tema verrà affrontato sulla base delle esperienze che si stanno avendo, perché fino a ieri le persone si organizzavano sostanzialmente in modo autonomo, con famiglie che arrivano privatamente o tramite associazioni e questo è quanto avviene in tutte le Regioni. Ad esempio il Friuli, che è molto vicino, sta avendo questa situazione e anche il Trentino. Se la situazione dovesse aggravarsi l'Europa distribuirà le quote ai diversi Paesi". Così il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, intervenendo in conferenza stampa di giunta provinciale a margine della Conferenza Stato-Regioni.

Fugatti ha spiegato che "la parte sanitaria relativa a vaccini, tamponi e quarantene pare non venga inserita nel provvedimento". Il governatore del Trentino ha inoltre precisato che "potrebbero essere richiesta alle Regioni anche una "eventuale collaborazione a fornire materiali per realizzare strutture di accoglienza nei Paesi più vicini all'Ucraina, come la Polonia. Nell'eventualità la Protezione civile si attiverà e andrà a costruire le strutture sul posto". Quanto ai posti attualmente disponibili in Trentino, ha precisato Fugatti, "stiamo ricevendo numerose disponibilità da amministrazioni e da privati. Ad oggi i posti sono 150-200, ma siamo in grado di aumentarli se la situazione dovesse peggiorare ed i numeri di arrivi dovessero aumentare".

"Il Trentino non si tira indietro. Le polemiche sul fatto che il sistema di accoglienza non regge per determinate scelte della giunta non hanno molto senso. Abbiamo sempre detto che il sistema sarebbe scattato in caso di emergenza". Così Fugatti in risposta ad una domanda sulla riduzione delle risorse al sistema di accoglienza stranieri in Trentino messo in atto dalla giunta provinciale targata Lega. Il sistema, ed il Cinformi, in particolare, oggi è però fondamentale per la gestione degli arrivi dall'Ucraina.

"Una cosa è chi scappa dalla guerra una cosa è un migrante - ha aggiunto Fugatti - quindi il sistema, pur ridimensionato, è sicuramente in grado di fornire l'accoglienza per queste persone. Quindi non rispondiamo alle polemiche, non è il momento. Continuiamo a lavorare".













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