Uccisione dell’orso M90, giornalista Rai di Roma boicotta Trento e si rifiuta di mandare in onda un servizio: «Provincia guidata da un assassino»
Il Comune replica: “Inaccettabile che una giornalista del servizio pubblico decida di boicottare Trento a causa delle proprie opinioni personali. Da lei parole di violenza. Segnalerò la vicenda al presidente della Rai Marinella Soldi e all’amministratore delegato Roberto Segio”
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TRENTO. Il servizio sull’iniziativa “Bike to work” è annullato alla luce dell’ennesima uccisione di orsi avvenuto nella vostra regione. Questo il senso della mail che una giornalista della Rai, della redazione “Intrattenimento Day Time” di Roma, ha scritto oggi all’ufficio stampa del Comune di Trento.
In altri messaggi successivi, inviati dalla mail aziendale, la giornalista rincara la dose scrivendo che la deontologia professionale le impedisce di dare “visibilità gratuita” a una città capoluogo della provincia guidata dal “mandante delle uccisioni degli orsi”, definito poi anche “assassino”.
Visto il tenore dei messaggi, offensivi nei confronti delle istituzioni trentine e del tutto contrari allo spirito che dovrebbe animare l’informazione del servizio pubblico, il sindaco Franco Ianeselli segnalerà la vicenda al presidente della Rai Marinella Soldi e all’amministratore delegato Roberto Segio. “Riteniamo del tutto inaccettabile che una giornalista del servizio pubblico, pagato anche dal canone dei cittadini, decida di boicottare la città di Trento a causa delle proprie opinioni personali. Che sono naturalmente legittime, ma non possono certo interferire con l’obiettività a cui sono tenuti tutti i giornalisti, tanto più quelli del servizio pubblico. Sono di estrema gravità anche le parole utilizzate nei confronti delle istituzioni trentine: non si tratta di critiche, sempre legittime, ma di parole violente del tutto intollerabili. Naturalmente qui il problema non è il servizio annullato su Bike to work, ma l’offesa a un’intera comunità e il completo venir meno della deontologia professionale”.