Uccisa a Rovereto, Casapound contro tutti: “Colpa dell'immigrazione”
Castaldini: "Questa tragedia non c'entra con il femminicidio". Striscione all'ingresso del Parco Nikolajewka
L'INCONTRO. Folla silenziosa con i sindacati al parco del delitto, oggi la fiaccolata
TRENTO. "Questa tragedia non c'entra nulla, come raccontato da più parti, con il femminicidio, ma è figlia dell'immigrazione incontrollata e dell'ideologia dell'accoglienza che stanno rendendo le nostre città sempre più pericolose". Così, in una nota, Filippo Castaldini, coordinatore regionale di Casapound Trentino Alto Adige, che ieri sera ha affisso uno striscione con la scritta "L'immigrazione uccide" all'ingresso del Parco Nikolajewka di Rovereto, dove Iris Setti è stata uccisa nella notte di sabato 5 agosto. Una presa di posizione destinata a suscitare reazioni, anche tra chi ieri ha partecipato all'incontro dei sindacati per ricordare la donna.
"Sindacati, sinistra e centrodestra puntando il dito agitando lo spettro della violenza di genere ma la verità è che un immigrato, peraltro con problemi psichici, si trovava libero e indisturbato nonostante tutti fossero a conoscenza della gravità della situazione", dichiara Castaldini.