Zeni alle maestre: «Vaccinazioni, nessuna deroga»
L’assessore: «In Trentino siamo già pronti alle nuove norme. Le famiglie si attivino, per il bene dei figli e della comunità»
TRENTO. Nessuna deroga in Trentino all’obbligo delle vaccinazioni. Nemmeno per i bambini da 0 a 6 anni che - se non saranno in regola con il percorso vaccinale e non si attiveranno per recuperare - non potranno frequentare nidi e materne. La linea dura è spiegata così dall’assessore alla salute, Luca Zeni, che risponde alla lettera inviata da 68 maestre delle scuole per l’infanzia pubblicata ieri dal Trentino: «Condividiamo i principi della nuova norma nazionale e siamo pronti ad applicarli subito, grazie ai sistemi informatici di cui è dotata l’azienda sanitaria e grazie all’organizzazione che ci siamo dati. I genitori che intendono recuperare il percorso dei propri figli dovranno solo darne comunicazione all’azienda sanitaria entro il 10 settembre (anche con una semplice telefonata) e poi avranno tutto il tempo per procedere alle vaccinazioni mancanti. Basterà questo semplice gesto (la telefonata) e in seguito l’adesione al percorso vaccinale per garantire ai figli il diritto di frequentare nidi e materne. Noi, a differenza di altre realtà italiane, siamo pronti: le lettere per informare le famiglie sono partite, l’azienda sanitaria è pronta a garantire le vaccinazioni, non c’è motivo per deroghe o spostamenti dei termini».
Intanto a Bolzano la Provincia ha studiato un automatismo che consentirà alle famiglie di prendere tempo senza nemmeno prendere contatti con l’azienda sanitaria: in sostanza la comunicazione alle famiglie che dovranno mettersi in regola già contiene una sorta di “appuntamento”. Una soluzione che in Trentino - secondo Zeni - non era necessaria: «In Alto Adige, ultima provincia italiana sul fronte delle vaccinazioni, hanno numeri molto superiori di minori non vaccinati e la loro azienda sanitaria non ha un sistema informatico come il nostro. E’ chiaro che hanno difficoltà maggiori a rispettare gli obblighi previsti dalla nuova norma nazionale. Sarà il ministero a stabilire se la procedura adottata dalla Provincia di Bolzano è in linea con la normativa, ma ripeto: in Provincia di Trento siamo già pronti e non abbiamo bisogno di meccanismi per eludere la legge».
Mentre le famiglie con i figli “conformi” dal punto di vista delle vaccinazioni (così recitano i certificati dell’azienda sanitaria) non dovranno fare nulla, l’appello per tutte le altre (parliamo di 14 mila minori tra 0 e 16 anni) è quello di attivarsi: «Non solo per non rischiare l’esclusione da nidi e materne nel caso dei bambini più piccoli - conclude Zeni - ma soprattutto perché siamo convinti che le vaccinazioni siano la risposta migliore alle esigenze di salute delle singole persone e di tutta la comunità». (a.s.)