Zanzare tigre all'attacco anche nel mese di settembre
Oltre 4000 larve catturate. Salomon: «Neanche in Colombia così tante»
TRENTO. Da tutta l'estate ci tormentano, ma nessuno si sarebbe aspettato un'invasione di zanzare tigre a metà settembre. Giorgio Salomon, fotoreporter che ha collaborato con le più grande testate nazionali, che ha viaggiato in tutto il mondo e vive a Mattarello, dice: «Neanche in Colombia ho avuto tanti problemi con le zanzare come in questi giorni a casa mia. Da due mesi non riusicamo a uscire senza essere "mangiati"». E segnalazioni sono giunte anche da Povo, dalla zona della Bolghera e dal giardino di Piazza Centa. Ed effettivamente, con lo slittare del caldo a queste prime settimane di settembre, le ovitrappole per zanzare tigre, del Museo delle Scienze Naturali di Trento, sono ancora piene di larve.
«Questa settimana ne abbiamo rilevate più di 4.000 nelle nostre 51 stazioni di studio», spiega Alessandra Franceschini entomologa del Museo, che aggiunge: «Se si considera che il picco è stato a fine agosto con più di 5.000 uova, vuol dire che siamo ancora su dati altissimi. Per dare un termine di paragone ad inizio primavera, il 21 maggio, le uova erano 80 in totale. Ma non è una cosa inaspettata. Con il caldo le larve si sviluppano in 6-8 giorni e a loro volta sono pronte ad essere fecondate. A pizzicarci sono solo gli esemplari femminili, perchè il sangue, avendo un alto contenuto proteico, serve a far maturare le uova che a 3 giorni dalla fecondazione vengono depositate negli acquitrini. Dunque con una decina di giorni di caldo e con i livelli di umidità annualmente raggiunti, le zanzare tigre non possono che proliferare».
Della disinfestazione si occupa il Comune che, da maggio a ottobre ogni quindici giorni, sparge in parchi e aree a rischio, il larvicida. Ma tale operazione può essere compiuta solo nelle zone pubbliche. Sta, poi, al privato contribuire al debellamento attuando, in primis, la buona pratica di evitare di lasciare ristagni d'acqua in qualsiasi tipo di contenitore.