rovereto

Zandonai, il teatro supera l’ultimo esame

La commissione vigilanza: corridoi e porte troppo bassi, protezioni contro il rischio di sbattere la testa


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. I gufi (non solo quelli temuti da Renzi...) non mancano mai nemmeno a Rovereto. Tanto che qualcuno aveva evocato la possibilità che per lo Zandonai non arrivasse l’ultimo via libera per consentire l’inaugurazione del teatro - sabato sera - dopo dodici anni di lunghi e costosi (25 milioni di euro) interventi di restauro e di messa in sicurezza per le nuove norme antisismiche. Invece, a dispetto dei soliti gufi, il disco verde è arrivato ieri in tarda mattinata alla fine di un lungo e minuzioso soprallugo.

Zandonai, il teatro supera l’ultimo esame

La commissione vigilanza: corridoi e porte troppo bassi, protezioni contro il rischio di sbattere la testa (foto Festi) - L'ARTICOLO

Era questo l’ultimo esame da superare dopo i vari collaudi ai quali è stato sottoposto il teatro cittadino. E ieri a percorrere le strette scale che portano ai palchi e a controllare la platea e il palcoscenico con tutte le sue mastodontiche strutture c’era una truppa composta da almeno una dozzina di esperti della commissione provinciale di vigilanza per i pubblici spettacoli. Dai tecnici ai vigili del fuoco per verificare se tutte le prescrizioni imposte per una struttura che dovrà appunto ospitare spettacoli erano state rispettate. Un controllo minuzioso dalle lampade ai corrimano, dalle sedie alle scale e alle porte d’ingresso dei vari palchi.

«L’esame è stato superato. Ora possiamo tirare un sospiro di sollievo e rilassarci dopo anni di lavori e di preoccupazioni» afferma il “responsabile del procedimento” come viene burocraticamente definito il responsabile che per l’amministrazione comunale ha seguito i lavori. L’ingegner Paolo Piccinni, dirigente dei lavori pubblici, è soddisfatto per il via libera all’autorizzazione per l’apertura. Anche se qualche accorgimento dovrà essere messo a punto: «Si tratta di qualche dettaglio, qualche finezza che non compromettono l’ok. Abbiamo tempo qualche mese per mettere a punto le indicazioni ricevute. In particolare - rileva l’ingegnere - si dovranno segnalare i corridoi e le porte dei palchi che effettivamente sono piuttosto basse tanto che qualche persona alta per entrare deve abbassare la testa. Ma lì, ovviamente, non possiamo mettere una fettuccia giallo/nera come normalmente si usa per segnalare situazioni potenzialmente pericolose. Metteremo piuttosto delle imbottiture coerenti con l’arredo del teatro...»

Intanto il conto alla rovescia per la grande giornata di apertura di sabato è agli sgoccioli. E allo Zandonai si curano i dettagli per rendere più gradevole e ospitale il teatro in attesa di una nuova illuminazione esterna che ne valorizzi la facciata. Un tendone centrale che separi la platea dal foyer, una nuova segnaletica interna, un quadro di un personaggio che aveva seguito i lavori di costruzione dello Zandonai del 1700, un grande specchio per dare maggiore luminosità all’ambiente... questi sono alcuni degli ultimi interventi previsti tra oggi e domani. «E qualcuno - conclude Piccinni con un sorriso - si ricordi dei fiori...»













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