Volontaria di giorno, prostituta di notte: la doppia vita della "Ruby" trentina

Bella, determinata e senza pudori, pronta a vendersi con stile da manager. E poi attenta al sociale, tanto da dedicarsi al volontariato, assistendo, per due pomeriggi alla settimana, dei bambini diversamente abili


Paolo Tagliente


TRENTO. Ha due volti la «Ruby» trentina. Bella, determinata e senza pudori, pronta a vendersi con stile da manager. E poi attenta al sociale, tanto da dedicarsi al volontariato, assistendo, per due pomeriggi alla settimana, dei bambini diversamente abili. Ecco il doppio ritratto della diciassettenne moldava attorno a cui ruota l’indagine condotta dai carabinieri di Borgo che ha portato all’arresto di dieci persone, accusate di sfruttamento della prostituzione minorile, e alla chiusura del Saint Louis, il locale di Mezzolombardo in cui la giovane si esibiva come ballerina.
Un comportamento, quello della «Ruby trentina», che ha più volte sconcertato magistrati e inquirenti. Mai, anche se questo non rende certo meno gravi le accuse mosse agli indagati, la giovane ha dato l’impressione di essere vittima inerme di uomini molto più grandi e potenti di lei. Anzi, è parsa assolutamente consapevole del fascino irresistibile che la sua bellezza riusciva a esercitare su di loro e in grado di sfruttare a proprio vantaggio questo suo potere. Consapevole a tal punto dal non farsi alcun problema nell’ammettere di aver scelto autonomamente di vendere il proprio corpo e di essere determinata a farlo anche in futuro quando, tra qualche mese, raggiungerà la maggiore età. Calcolatrice e fredda tanto da voler sempre clienti nuovi così da scongiurare il pericolo che qualcuno potesse “attaccarsi” a lei, con il rischio di intralciare la sua attività o, ancora peggio, volesse in qualche modo sfruttarla. “Tanti soldi senza dover lavorare troppo”: questa la filosofia di vita della diciassettenne che, ufficialmente studentessa di una scuola per assistenti sociali, non nasconde di puntare ai riflettori del mondo dello spettacolo.
Nei prossimi giorni, intanto, mentre i carabinieri continuano a lavorare per ricostruire la vastissima rete di clienti, il gip Carlo Ancona inizierà gli interrogatori delle persone arrestate. Lunedì toccherà a Florio Angeli, il sessantaquattrenne di Novaledo che, secondo quanto ricostruito, sarebbe stato il primo a “credere” nelle “doti” della giovane e poi avrebbe organizzato le serate durante le quali la diciassettenne prima si esibiva in spogliarelli e poi avvenivano i rapporti sessuali. Mercoledì, invece, sarà ascoltato Mirco Ravarotto, volto e soprattutto voce molto conosciuti a Bolzano e nell’Alto Adige dove, per diverso tempo, ha commentato alla radio le partite del campionato di hockey su ghiaccio. Ravarotto, 45 anni, agli arresti domiciliari nella sua casa del capoluogo altoatesino ha fatto sapere, attraverso i suoi legali, di essere assolutamente tranquillo ed estraneo alle accuse. L’ex conduttore radiofonico è accusato d’aver promesso alla ragazza di introdurla negli ambienti dello spettacolo, raccontandole di conoscere personalmente Lele Mora (sembra sia vero), e di aver avuto rapporti con lei. Imprenditori, liberi professionisti, spesso avanti con l’età, i clienti della moldava spesso ripagavano le attenzioni non in moneta sonante, ma con costosi regali. Un facoltoso cliente, ad esempio, l’aveva condotta in una lussuosa boutique e poi aveva saldato il conto assai salato.

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