VOLLEY: TRIS EUROPEO I giocatori: «La vittoria più bella, perchè la più dura»
Una vittoria bella, sofferta, storica. Un successo che spedisce la Trentino BetClic direttamente nella leggenda del volley. E a fine partita esplode la gioia per lo storico "triplete" europeo
BOLZANO. La gioia per il "triplete", per la terza vittoria consecutiva in Champions League, è tutta nel salto di Emanuele Birarelli sul tavolo della tribuna stampa per salutare i tifosi, nell'abbraccio commosso tra Raphael e il presidente Diego Mosna, nelle lacrime del general manager Beppe Cormio, nei pugni al cielo di Radostin Stoytchev, nel bacio alla coppa di Osmany Juantorena, negli occhi sognanti di Matey Kaziyski.
Una vittoria bella, sofferta, storica. Un successo che spedisce la Trentino BetClic direttamente nella leggenda del volley. Il capitano Matey Kaziyski questa coppa l'ha già alzata al cielo due volte, ma non ci si abitua ad una goduria così. «È un sogno che si realizza. Sono felicissimo», dice con la bandiera della Bulgaria al collo. «È la mia terza volta, ma è come se fosse la prima. Questa è stata la finale più dura, contro una squadra che ci ha messo tanta pressione, ma siamo stati bravi e abbiamo vinto». E il ciclo non può finire qui. «Negli ultimi anni abbiamo vinto tanto, speriamo che i prossimi siano uguali».
Insaziabile, l'Imperatore, così come Osmany Juantorena, ancora una volta eletto miglior giocatore. «È stata una partita difficile, ma ci abbiamo messo il cuore e abbiamo conquistato la coppa. Vincere in casa, davanti ai nostri tifosi, è ancora più bello. Ora, però, guardiamo avanti: in campionato siamo primi e vogliamo dare il meglio nei playoff per dimenticare le ultime finali scudetto perse».
Raphael, il "fantasista" della corazzata trentina, ha un sorriso grande così. «Ci tenevo troppo a questo successo perché l'anno scorso, a causa di un infortunio, non avevo potuto giocare la Final Four. Quindi ero doppiamente carico e ora sono doppiamente felice per me, la squadra, la società, i tifosi».
Come il gigante dal sorriso gentile, Jan Stokr, che a fine partita è stravolto, sfinito. Ubriaco di gioia. «Per me è la prima vittoria in Champions: è stato un weekend pazzesco, sono davvero soddisfatto». E ora si festeggia. Come? «Non so, vedremo. Se facciamo festa come l'anno scorso a Perugia, quando avevo vinto la Challenge Cup, allora in bocca al lupo». Sorride e corre negli spogliatoi coi compagni.
Emanuele Birarelli invece si gode ancora un po' l'abbraccio dei supporter. «Che bella quest'onda gialloblù. Abbiamo dei tifosi meravigliosi. È stata la vittoria più dura, quindi la più bella».
Anche Dore Della Lunga schizza da una parte all'altra del PalaOnda. Ha occhi che sognano. «È difficile raccontare questa emozione: si passa da una tensione assoluta alla massima euforia». Il giovane schiacciatore ha una dedica. «È per il gruppo. Siamo dei giocatori fortissimi, ma prima ancora delle persone determinate. Abbiamo testa e cuore, ma soprattutto ci "spacchiamo il culo" ogni giorno, in palestra. Ci sono lavori peggiori, ma anche noi abbiamo i nostri problemi, le nostre difficoltà. E questa vittoria pazzesca, davanti al nostro pubblico, ci ripaga di tutte le fatiche».
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