agricoltura

«Viticoltura in crisi per le forti piogge»

Allarme della Fondazione Mach: gli oltre 1000 millimetri d’acqua caduti nei primi sette mesi dell’anno rischiano di procurare gravi danni al settore viticolo



TRENTO. Gli oltre 1000 millimetri d’acqua caduti nei primi sette mesi dell’anno rischiano di procurare gravi danni al settore viticolo. A lanciare l’allarme è la Fondazione Mach che in collaborazione con il Centro di Laimburg ha promosso un incontro sulla viticultura. In particolare, spiegano gli esperti, le forti piogge degli scorsi mesi si sono aggiunte agli attacchi della peronospora, prima, e ora alla comparsa della botrite, un fungo che tende ad essere aggressivo soprattutto in prossimità della vendemmia.

«La situazione migliorerà – spiega il responsabile dell’ufficio viticoltura, Maurizio Bottura - solo se arriverà il sole». Intanto mancano almeno 15 giorni all’inizio della vendemmia delle varietà più precoci di base spumante, anche il grosso della vendemmia partirà il 25 agosto. Proprio in quei giorni, giovedì 21 agosto, è previsto il tradizionale incontro prevendemmiale promosso dalla sezione trentina di Assoenologi in cui si farà il punto della situazione uve.

Ma c’è anche una buona notizia: il biologico è in crescita e sono stati raggiunti i 500 ettari di vigneto. E poi, come riferisce Enzo Mescalchin del Centro Trasferimento Tecnologico, sono numerosi anche i viticoltori (per un totale di circa 200 ettari) che pur producendo secondo i parametri del biologico non sono certificati come tali in quanto l’uva viene utilizzata per vini non biologici. I tecnologi di San Michele hanno quindi illustrato le sperimentazioni in corso e i risultati ottenuti in merito alla riduzione dell’impiego del rame nel controllo della peronospora e all’efficacia di prodotti alternativi.

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