Vitalizi, ora l’Upt «riapre» la partita

Dalla segreteria appello alla maggioranza: «Nuovo disegno di legge per togliere la possibilità di anticipare la pensione»



TRENTO. Partita vitalizi chiusa? Non per l’Upt. O almeno non per la segreteria dell’Upt. Che mercoledì sera si è riunita ed è tornata sul tema dopo le polemiche seguite all’approvazione della nuova legge in consiglio provinciale, una norma uscita diversamente da com’era entrata in aula, frutto di diversi compromessi al ribasso sui tagli ai vitalizi e sull’età pensionabile.

La segreteria Upt - oltre alla segretaria Donatella Conzatti, ne fanno parte Eleonora Angeli, Giorgio Butterini, Fabio Pipinato, Marco Tanas, Andrea Ventura - marca la distanza da quella che definisce la «generazione vitalizi». E lancia alla maggioranza, in primis al Pd, la proposta di un nuovo disegno di legge: «Rispetto alla legge appena approva ci riserviamo di proporre, con gli strumenti giuridici idonei, l’eliminazione della possibilità di anticipare la pensione rispetto ad altre categorie di lavoratori e professionisti. Nel momento in cui il ddl arriverà in aula chiederemo tempi contingentati per l’approvazione e il voto palese. La nuova generazione di politici, che si impegna gratuitamente e senza rimborso spese - prosegue la nota - si sente lontana dalle rivendicazioni della generazione vitalizi».

L’Upt chiarisce la propria idea di chi dovrebbe essere un politico, una figura «che abbia una propria professionalità, si dedichi alla politica attiva nelle istituzioni a termine, e durante questo tempo percepisca una buona retribuzione affinché non si acorruttibile e affinché le istituzioni non siano uno spazio occupato solo da coloro che non hanno bisogno di lavorare». «Dovrebbe essere parificato a un libero professionista a come tale destinare parte della propria retribuzione a un fondo pensione liberamente scelto, senza trattamenti di privilegio rispetto ad altre categorie». Su queste basi - rilancia Conzatti - «ci confronteremo con gli altri partiti della maggioranza, in primis con il Pd, per verificare la possibilità di presentare un apposito disegno di legge a valere pro futuro».

Una proposta che spiazza lo stesso gruppo consiliare provinciale dell’Unione. Lo stesso capogruppo Gianpiero Passamani ieri ha appreso dalla stampa del comunicato sfornato la sera prima dalla segreteria. «Su questo argomento c’è ancora troppa confusione - lamenta - si è fatto un allarmismo oltre il dovuto, qui c’è gente che ancora pensa che ci siano i vitalizi. Dobbiamo spiegare che così non è e che i consiglieri come il sottoscritto avranno la pensione solo dai 66 anni, come tutti gli altri lavoratori. La possibilità di anticipare c’è, è vero, ma riguarda 32 persone che hanno fatto almeno tre legislature» (tra loro anche gli assessori provinciali Mellarini e Gilmozzi, che avranno una penalizzazione del 12% anziché del 18%, ndr)». (ch.be.)













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