Vitalizi, la Regione vuole congelarli
La proposta Svp: prevedere un tetto massimo per chi ha maturato il diritto
BOLZANO. Congelare i vitalizi dei consiglieri provinciali-regionali ancora in attività ed eletti nelle scorse legislature. Questo l'obiettivo che si è data la maggioranza in consiglio regionale e che potrebbe essere discussa nella seduta di dicembre.
Va ricordato che il consiglio regionale ha già abolito i vitalizi per chi è stato eletto la prima volta nel 2008. Il Trentino Alto Adige è già avanti rispetto alle altre Regioni e al parlamento, dove il presidente della Camera Fini è impegnato in una campagna per cancellare i vitalizi.
Consiglieri e assessori di prima nomina come Arnold Schuler, Roland Tinkhauser, Christian Tommasini e Roberto Bizzo sono sottoposti a un regime contributivo con oltre 3000 euro che vengono prelevati dall'indennità lorda. Nessun vitalizio per loro.
La novità allo studio in questi giorni riguarda i consiglieri in attività da più legislature, che hanno maturato il diritto al vitalizio. L'obiettivo è congelare allo stato attuale l'importo che verrà erogato a partire dai 60-65 anni, bloccando l'incremento ancora previsto per ogni ulteriore legislatura della carriera. In caso di rielezione anche questi consiglieri passeranno al sistema contributivo. Al sicuro restano invece i vitalizi che già vengono erogati agli ex consiglieri regionali non più in attività, come Remo Ferretti e Rosa Franzelin, che ricevono oltre 5000 euro netti al mese.
Il congelamento per i politici in attività è una delle misure previste nella mozione elaborata dalla presidente del consiglio regionale Rosa Thaler Zelger (Svp) presentata ma non votata durante l'ultimo consiglio regionale. Avendo ricevuto l'appoggio dei gruppi principali, anche di opposizione, l'obiettivo è di riproporre nella seduta del 6 dicembre il pacchetto di tagli (tra questi, 290 euro netti in meno nell'indennità e aumenti bloccati), inserendoli direttamente nella finanziaria regionale 2012.
Il capogruppo della Svp Elmar Pichler Rolle conferma la volontà di intervenire sia sulle indennità che sui vitalizi. Su questi ultimi però, avverte, «credo che dovremo tenere conto delle direttive nazionali che arriveranno». Solo in consiglio provinciale sono 24 gli eletti che verrebbero toccati dal congelamento in caso di rielezione. Tra questi Hans Heiss (Verdi), favorevole alla misura: «La abbiamo proposta anche in un nostro disegno di legge».
Come funzionerebbe lo spiega Heiss riferendosi alla sua posizione: «Al termine di questa legislatura avrò maturato il diritto a un vitalizio di 3300 euro netti, da riscuotere oltre i 65 anni. Con le norme attuali, in caso di mia rielezione aumenterà anche il vitalizio, arrivando a 4500. Se passerà invece la riforma, in caso di rielezione il mio vitalizio resterebbe bloccato a 3300 euro e inizierei un accantonamento di tipo contributivo». Di posizioni ancora più estreme è Maurizio Vezzali (Pdl Berlusconi per l'Alto Adige): «Il congelamento per i politici in carriera sarebbe un buon passo, ma resto convinto che si potrebbero toccare anche i vitalizi degli ex (erogati 13 milioni nel 2010), riducendone l'importo. Pioverebbero ricorsi, ma il governo Monti potrebbe provare a lanciare una direttiva nazionale».