Vitalizi, la carica dei consulenti: sono sei

Oggi l’Ufficio di presidenza darà l’incarico anche a un giuslavorista. E lunedì Moltrer a Roma per i pareri di Gallo e Ottaviani


di Chiara Bert


TRENTO. Esperti di vitalizi cercasi. È una carica di consulenti quella incaricata di supportare la legge di riforma dei vitalizi e rimediare al pasticcio del 2012 che ha provocato lo scandalo delle maxi-liquidazioni. Sei super-esperti, per essere precisi. Tre li ha scelti la giunta regionale, i docenti universitari dell’ateneo trentino Luca Nogler e Giandomenico Falcon, il primo esperto di diritto del lavoro, il secondo di diritto amministrativo, e per far di conto l’attuario Giampaolo Crenca. Altri tre li vuole il consiglio regionale. E che consulenti. Il presidente del consiglio Diego Moltrer ha scomodato il presidente emerito della Corte Costituzionale Franco Gallo, già ministro tecnico nel governo di Carlo Azeglio Ciampi. Moltrer è già sceso due volte a Roma per incontrare Gallo e l’attuario Riccardo Ottaviani: il primo incaricato di fornire un inquadramento giuridico necessario a valutare la sostenibilità giuridica di un intervento retroattivo sui vitalizi, il secondo di calcolare quale sarà l'impatto sulle somme attualizzate se saranno modificati i parametri adottati per conteggiare gli anticipi (aspettativa di vita, tasso di sconto e rischio legislativo).

Il presidente del consiglio regionale tornerà nella capitale lunedì per incamerare i due pareri dei consulenti: «Per lunedì sera li avrò in mano», confermando che la riunione dei capigruppo regionali (inizialmente prevista per oggi) sarà convocata mercoledì prossimo 30 aprile. All’appello manca però ancora il terzo consulente che Moltrer ha prospettato: un giuslavorista il cui parere possa essere affiancato a quello di Nogler. «Ne parleremo domani (oggi per chi legge, ndr)», spiega il presidente, «non abbiamo ancora i pareri degli esperti ma ci confronteremo sul documento della giunta regionale». Probabile dunque che, in attesa dei pareri di Gallo e Ottaviani, oggi arrivi il terzo incarico, che difficilmente però - visti i tempi stretti - potrà essere già pronto per la riunione dei capigruppo della prossima settimana.

«L’importante è che il 30 ci siano tutte le carte sul tavolo», avverte il capogruppo dei Verdi altoatesini Riccardo Dello Sbarba. «Se così sarà ci sono tutti i margini per approvare la riforma entro l’estate, come annunciato dai presidenti Rossi e Kompatscher. Io tengo per buona questa scadenza, se la volontà c’è ci sono anche i tempi». «Perché è chiaro - prosegue Dello Sbarba - che in questo momento stiamo andando avanti con atti dovuti, anche importanti come le manovre finanziarie, ma la legislatura attende ancora di partire e non partirà finché non porremo rimedio all’errore del 2012». Per farlo, il capogruppo dei Verdi chiede però di avere in mano tutti i documenti, pareri e simulazioni: «Stavolta i numeri per capire gli effetti della riforma li voglio prima, non dopo. Una volta abbiamo sbagliato, noi abbiamo chiesto scusa e restituito gli anticipi. Ora è indispensabile capire dov’è stato l’errore, le nostre interrogazioni di queste settimane avevano questo obiettivo. Questo non è ancora così chiaro per cui le carte vanno studiate. E noi di opposizione ad oggi non abbiamo ancora ricevuto nulla».

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