Vitalizi, i Cinque Stelle saranno parte civile in aula
BOLZANO. ll tribunale di Bolzano ha ammesso la costituzione di parte civile del consigliere provinciale Filippo Degasperi nel processo per la presunta truffa dei vitalizi “gonfiati” per i consiglieri...
BOLZANO. ll tribunale di Bolzano ha ammesso la costituzione di parte civile del consigliere provinciale Filippo Degasperi nel processo per la presunta truffa dei vitalizi “gonfiati” per i consiglieri provinciali e regionali. Ieri all’avvio del processo c’è stata “battaglia” in aula perché i difensori dei due imputati (l’ex presidente del consiglio regionale Rosa Zelger Thaler e l’ex presidente di Pensplan Gottfried Tappeiner) hanno cercato in tutte le maniere di evitare che la costituzione fosse accettata. Alla fine il tribunale ha dato il via libera all’ingresso nel processo, come presunta parte lesa, del consigliere Degasperi e ha rigettato invece quello del comitato “Cittadini Cinquestelle anti vitalizi” che, sostanzialmente, era stato costituito ad hoc ma ben dopo i fatti che sono oggetto del procedimento. Per l’avvocatessa Maria Cristina Osele, che ha promosso in aula l’istanza di Degasperi, si tratta di un traguardo importante.
«Noi rappresentiamo anche la cittadinanza - ha detto a conclusione dell’udienza - anche in primo luogo chiediamo che venga riconosciuto un danno di immagine e di onorabilità della figura di un consigliere regionale che si è trovato a votare a sua insaputa delle deliberazioni inficiati da condotte che riteniamo essere delittuose». I due imputati, Rosa Zelger Thaler e Gottfried Tappeiner (difesi dagli avvocati Paolo Fava, Beniamino Migliucci, Carlo Bertacchi e Fabrizio Francia), sono accusati, in concorso, di abuso d’ufficio e truffa in relazione alla determinazione dei parametri di calcolo degli importi liquidati ai consiglieri regionali «in attualizzazione delle rendite perse».
All’epoca del rinvio a giudizio il giudice dell’udienza preliminare decise di disporre il processo senza disporre alcuna perizia per fornire un parere sui calcoli e sui meccanismi scelti. Il cuore del processo è proprio sui calcoli e sui meccanismi scelti per la quantificazione dei vitalizi.
Come si ricorderà in un primo tempo il processo era stato incardinato davanti al tribunale di Trento ma a conclusione dell’udienza preliminare il giudice dell’epoca si era definito incompetente in quanto nel periodo dei fatti la sede del consiglio regionale era a Bolzano, anche se nell’ambito dell’alternanza prevista con Trento.
A Trento comunque il Gup anche rigettato tutte le richieste di costituzione di parte civile. A Bolzano il tribunale è stato di avviso diverso.
Ieri in aula l’avvocatessa Osele ha puntualizzato che Filippo Degasperi si è costituito parte civile non solo come consigliere provinciale e regionale ma anche come semplice cittadino. In questa maniera -ha ribadito l’avvocatessa -anche alla cittadinanza viene data voce e parola relativamente ad una menomazione di diritti che è alla mano. Non a caso in aula ieri mattina dai banchi della parte civile è arrivata la segnalazione di quella che pare essere una delle conseguenza indirette del tutto negativa a livello sociale delle scelte fatte per finanziarie i cosiddetti vitalizi d’oro. «Il Comune di Trento -ha ricordato l’avvocatessa Osele - ha tolto 12 milioni e 300 mila euro alla voce dell’assistenza sociale finanziata con i trasferimenti di fondi da parte della Regione. Guarda caso un importo che corrisponde ai vitalizi corrisposti».
(m.b.)