tribunale

Violenza sessuale, kosovaro a processo

L'uomo oltre a insultare e picchiare la compagna, è accusato di averla violentata



TRENTO. Al termine del precedente processo, nell’estate del 2014, il ventottenne kosovaro protagonista della vicenda era stato condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione per le violenze continue a cui aveva sottoposto per circa un anno la compagna. Ma allora il giudice Marco La Ganga aveva deciso di rinviare gli atti alla Procura perché indagasse anche per il reato di violenza sessuale.

Tra la lunga lista di violenze psicologiche e fisiche che il giovane avrebbe perpetrato alla sua ex compagna trentina, infatti, c'era anche la violenza sessuale e, per questo, qualche mese più tardi, il ragazzo era stato rinviato a giudizio. Secondo la donna, e secondo la Procura di Trento, il ragazzo avrebbe rivolto alla donna insulti continui, l’avrebbe presa a ceffoni e l’avrebbe percossa anche per i motivi più banali, ma avrebbe anche soddisfatto su di lei i propri desideri sessuali. Secondo quanto raccontato dalla giovane, infatti, il kosovaro (che al momento è in carcere per una condanna relativa ad altri maltrattamenti e per una guida in stato d’ebbrezza) l'avrebbe violentata pressoché quotidianamente, costringendola a rapporti con le botte e con le minacce.

Sull’altro fronte c’è il difensore del giovane, l'avvocato trentino Michele Busetti, che anche in questo nuovo processo mantiene la medesima linea difensiva di quella del precedente: contro il suo assistito ci sarebbero solo le parole della ragazza, parole non suffragate da elementi oggettivi come referti medici o fotografie che certifichino le violenze subite. Secondo la difesa, invece, le accuse sono prive di alcuna prova oggettiva, i referti o di testimonianze che possano confermarne la fondatezza. Ieri l’udienza, in tribunale a Trento, subito rinviata all’estate.













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