Vino, truffa nel Ragusano: le carte al gip di Trento
Passa a Trento la documentazione sui reati di truffa e di associazione per delinquere nell'ambito dell'inchiesta che ha portato al sequestro di denaro e di una parte della cantina del feudo Arancio di Vittoria
RAGUSA. Il procedimento penale relativo ai reati di truffa e di associazione per delinquere contestati a diverse persone nell'ambito dell'inchiesta sfociata nel sequestro di danaro e di una parte della cantina del feudo Arancio di Vittoria è di competenza dei magistrati di Trento.
Lo ha stabilito il tribunale del riesame, chiamato a pronunciarsi sulla revoca del provvedimento di sequestro chiesto dal legale rappresentante della società trentina Fta, Fabio Rizzoli, proprietaria dell'azienda vinicola coinvolta.
Il sequestro ha per oggetto un contributo comunitario di circa tre milioni di euro che, secondo gli inquirenti, non sarebbe spettato in quanto gli investimenti erano fittizi. Entro 20 giorni la documentazione dovrà essere trasmessa al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Trento.