Vicini al Nepal nel nome di Piazza, Benedetti e Pojer
La Provincia ha attivato un fondo per i contributi volontari dei lavoratori. Già raccolti quasi 100 mila euro
TRENTO. Il Trentino torna a mobilitarsi: dopo gli aiuti per le genti colpite dallo tsunami in Asia orientale nel 2004, il sisma in Abruzzo nel 2009, il terremoto di Haiti nel 2010, quello in Emilia nel 2013, il tifone Haiyan che devastò le Filippine nel novembre dello stesso anno, è questa volta alle comunità del Nepal che si rivolge la solidarietà delle istituzioni, delle associazioni e del mondo del lavoro.
Vicini al Nepal i trentini lo sono sempre stati e Langtang, sulla via dei trekking d'alta quota, è una ferita aperta anche per noi: lì sono morti, assieme a tanti nepalesi, Oskar Piazza, Renzo Benedetti e Marco Pojer. Anche nel loro nome, dunque, che la Provincia ha deciso, con il Consorzio dei Comuni, le organizzazioni datoriali e i sindacati - che firmeranno un Accordo di Solidarietà, preliminarmente approvato dalla Giunta provinciale - di attivare un "Fondo di solidarietà terremoto Nepal 2015", utilizzando allo scopo il conto corrente già aperto dalla Provincia, nel quale confluiranno i contributi volontari versati dai lavoratori.
L'aiuto dei dipendenti sarà pari a 1 o più ore della retribuzione o versato in quote di 10 euro e l’equivalente contributo volontario dei datori di lavoro.
Le iniziative da finanziare con le somme raccolte - fino ad ora sono stati raccolti 46.655 euro ai quali vanno aggiunti i 50.000 euro versati dalla Provincia - verranno individuate da una commissione tecnica nominata nell'ambito del Tavolo Nepal promosso dalla Provincia e costituito dalle associazioni trentine di solidarietà internazionale operanti in Nepal, dalla Sat, dalla Caritas e dal sistema della protezione civile.