Via Piave, trasformazione ferma da oltre vent’anni
Buco Tosolini, piano presentato a dicembre: ora è al vaglio degli uffici Ex Sordomuti, la «cittadella» di Busquets (del 2003) è ancora sulla carta
TRENTO. Chi ci passa a fianco neanche ci fa più caso, a quel «buco» coperto alla vista da pannelli strategicamente posizionati. Eppure dietro a quella barriera, tra via Piave e via San Giovanni Bosco, ci sono 6 mila metri quadrati destinati a cambiare faccia a un pezzo di città. Quell’area - per tutti l’«area Tosolini», dal nome dell’imprenditore bolzanino che ne è il proprietario - è ferma da 23 lunghissimi anni, la prova più evidente in città dei tempi infiniti che può avere una riqualificazione urbanistica.
Al termine di un braccio di ferro anche giudiziario durato anni, nel 2005 il Comune ha raggiunto un accordo sulla pianificazione dell’area: potranno essere costruiti 31 mila metri cubi, il 51% saranno residenze (oltre una cinquantina di alloggi), il resto uffici e negozi. Dal 2008, anno di approvazione della variante al piano regolatore, sono passati tre anni prima che Pietro Tosolini presentasse il suo piano. Dopo un lungo silenzio, nell’aprile 2011 si è svolto il primo incontro con il sindaco Andreatta e il vicesindaco Biasioli e a fine anno, il 22 dicembre scorso, il progetto è stato depositato in Comune e ora è al vaglio degli uffici che hanno chiesto alcune integrazioni. L’idea - aveva anticipato il costruttore - è di realizzare due palazzi con funzioni distinte, quello destinato alle case affacciato sul parco S.Chiara, quello per il terziario verso via S.Giovanni Bosco.Una volta passato l’esame tecnico, il piano approderà nelle commissioni e quindi in consiglio comunale: facile immaginare che prima di vedere le gru in via Piave passerà ancora parecchio tempo.
Ma in via Piave non c’è solo il buco Tosolini ad attendere da anni un restyling. L’immagine di come dovrebbe diventare l’area ex Sordomuti è quella che vedete nel rendering che pubblichiamo in questa pagina: si tratta del progetto che l’architetto catalano Joan Busquets, consulente del Comune per la variante al prg del 2001, firmò nel lontano 2003. Committente l’Istituto Beato de Tschiderer, che gli affidò l’incarico di progettare il nuovo polo sociale: ampliamento della Rsa, centro ricerche sui disturbi del linguaggio, ristorante, servizi per gli ospiti e il quartiere. L’inchiesta giudiziaria sulla gara d’appalto da 21 milioni di euro e la revoca del bando ha fatto slittare i lavori che sarebbero dovuti partire ancora nel 2007. Lo scorso mese di marzo l’appalto è stato aggiudicato alla ditta trevigiana Carron. I lavori, secondo la proroga concessa nel 2009 dalla Provincia, dovranno essere completati entro il 2015. Lì cominceremo a vedere la nuova via Piave.(ch.be.)
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