verso le provinciali»la lista/7 AUTONOMISTI POPOLARI
TRENTO. Due anime. Lo dice già il nome della lista: Autonomisti Popolari. La prima è frutto, ben 14 candidati arrivano da lì, di una diaspora che ha interessato nelle proprie fondamenta il Patt. Non...
TRENTO. Due anime. Lo dice già il nome della lista: Autonomisti Popolari. La prima è frutto, ben 14 candidati arrivano da lì, di una diaspora che ha interessato nelle proprie fondamenta il Patt. Non è un segreto. C’è poi l’anima popolare che completa la proposta della lista che ha nell’ex presidente del partito di Ugo Rossi, Walter Kaswalder e del segretario Dario Chilovi, gli esponenti di spicco. Anche se altri nomi, come quello di Franca Penasa e di Guido Redolfi, hanno storia e peso specifico sul territorio.
La scelta degli Autonomisti Popolari è, a ben guardare, dissimile da quella degli altri due partititi con dna simile, ovvero il capostipite Patt e Autonomia Dinamica di Mauro Ottobre: gli Autonomisti Popolari hanno deciso di non correre in solitaria ma di entrare in coalizione, con il centrodestra. Con tutti gli annessi ed i connessi: ovvero il possibile traino di una Lega che mostra i muscoli, ma allo stesso tempo anche il rischio di venire fagocitati da Salvini & C. Per i critici la campagna acquisti dal Patt sarebbe stata casuale o quasi: in altre parole, si osserva, Kaswalder e Chilovi non hanno cercato gli ex compagni di viaggio (forse sperando di allargare in parte la propria proposta) ma li hanno trovati lungo strada. Un nome di peso in valle di Sole, è quello del presidente della Comunità della valle di Sole: prima vicino ad Ugo Rossi, poi finito nella sfera di influenza di Giacomo Bezzi. Ed ora, per i cerchi concentrici della politica, in competizione proprio con Bezzi in valle di Sole.
Vabbè. L’anima popolare del partito di Kaswalder è sicuramente più presente in città con gli ex del Patt in corsa nella valli. Nelle due stelle il capolista è stato presidente, Barbara Balsamo ha candidato alle comunali di Trento, Dario Chilovi è stato in giunta ed anche nel consiglio del Patt. Ma la lista è lunga: Antonella Genovesi è stata nelle stelle alpine ad Arco, Pio Bettega per il partito del segretario Franco Panizza è stato sindaco di Imer. Cecilia Leoni è stata presidente della sezione di Avio, Nicola Casagrande Scoz si era candidato come vicesegretario delle due stelle alpine all’ultimo congresso, assieme a Giuseppe Corona. Ancora: Paolo Comper è consigliere comunale a Rovereto. Roberta Merz fa parte a sua volta di questo folto gruppo, come Otto Dallemule. Stessa provenienza di Franca Penasa che, tuttavia ha fatto un passaggio nella Lega, prima di seguire il progetto politico di Kaswalder con cui ha condiviso stima personale e percorso politico recente. Ex Patt anche Arianna Piffer e Barbara Sturla. Insomma un vero e proprio esercito transitato sotto il gonfalone nuovo che porterà acqua alla corsa da presidente di Maurizio Fugatti.
Una valutazione su questa diaspora, Vallagarina e Valsugana in primo luogo, è fatta da Dario Chilovi, portavoce di Autonomisti Popolari: «Mi chiede che cosa ha portato tanta parte del Patt a transitare nelle nostre fila? Le motivazioni principali sono due: a livello di partito avevamo provato, Walter ed io, a spiegare che c’era un appiattimento eccessivo sulle posizioni non autonomiste della coalizione di centrosinistra: questo ha provocato, nei fatti, l’espulsione, di Walter. Si sono poi trovate scuse e pretesti per giustificare la scelta ma il motivo è stato questo. Avevamo anche detto che sarebbe stato necessario distinguere le posizioni del Patt da quelle del presidente Rossi» osserva Chilovi. Qualcuno di loro aveva anche avvisato che il rapporto con il Pd sarebbe potuto andare in crisi.
(g.t.)