Verifica della Finanza alla Cantina LaVis
Le Fiamme gialle indagano sui bilanci della vecchia gestione e sui finanziamenti pubblici. Visita anche alla Cooperazione
TRENTINO. La Guardia di Finanza torna a puntare la lente di ingrandimento sulla Cantina LaVis e sulla sua controllata Casa Girelli. Martedì della scorsa settimana, le Fiamme gialle del nucleo di polizia tributaria di Trento sono andati nella sede delle due società, a Lavis e in viale Verona a Trento, per un’ispezione-verifica di carattere fiscale, contabile e amministrativo. Sotto esame le dichiarazioni Iva e Ires 2014 e 2015. Ma la verifica si è allargata. L’altro ieri, i finanzieri sono andati nella sede della Federazione della Cooperazione in via Segantini e in particolare nel settore della Vigilanza dove hanno acquisito tutti i documenti relativi ai bilanci della LaVis a partire dal 2012, sia le relazioni ufficiali che tutte le mail con le richieste di spiegazioni ai vertici della cantina e anche le comunicazioni alla Provincia. I finanzieri hanno acquisito una gran mole di documenti relativi alla gestione dell’ex amministratore delegato Marco Zanoni. Lo scopo è quello di verificare eventuali irregolarità, sia amministrative che di carattere societario, relative ai bilanci, alle fidejussioni e anche ai contributi pubblici ricevuti dalla LaVis. Il blitz è stato deciso in autonomia dalla Finanza che mantiene il più stretto riserbo.
La gestione Zanoni era andata più volte in rotta di collisione con i revisori della Vigilanza della Federazione della Cooperazione. L’organo, che ha la competenza di revisione dei bilanci delle cooperative, aveva più volte, sia nel 2012 che nel 2014, sollevato dubbi e contestato il bilancio della cantina. Tanto che nel 2014 non aveva firmato il bilancio avviando, di fatto, il commissariamento della LaVis. Nel 2012, la cantina aveva già messo a bilancio la cessione per 13,5 milioni di euro dell’area Girelli in viale Verona al Cla per la realizzazione di uno studentato. Cessione che non c’è mai stata. Proprio in forza delle gravi contestazioni dei revisori della Federazione, la Provincia decise, a inizio giugno 2015, di nominare come commissario l’avvocato Andrea Girardi. Il bilancio venne comunque approvato dall’assemblea che si tenne il 26 gennaio 2015. Non solo, l’assemblea aveva deciso di fare causa per responsabilità nei confronti dei revisori contabili della Federazione e, in primis, nei confronti del responsabile della Vigilanza Enrico Cozzio. La causa era legata all’altra causa per responsabilità nei confronti degli ex amministratori della Cantina per via della svalutazione dei 6 milioni di crediti inesigibili nei confronti della società Fwi, la Fine wine international che per oltre cinque anni ha importato negli Stati Uniti le bottiglie della LaVis senza pagare un euro.
Ma questo non era stato che l’ultimo episodio. Già per quanto riguarda il bilancio 2012 i revisori dei conti della Federazione non avevano potuto vidimare il bilancio perché non era stato consegnato in tempo. La Finanza ha intenzione di esaminare tutti i documenti relativi alle relazioni della Vigilanza e anche tutte le mail. Acquisiti anche tutti i documenti relativi ai finanziamenti ricevuti dalla LaVis e alle fidejussioni come quella da 2,5 milioni di euro che era stata decisa dalla giunta provinciale nello scorso aprile a favore della LaVis per sostenere la Cantina in attesa che le banche sbloccassero i finanziamenti. Non solo. Vengono acquisiti anche i documenti relativi al prospettato acquisto da parte della Provincia dell’area di Casa Girelli. Acquisto che è stato bloccato dall’assessora Sara Ferrari.
I documenti acquisiti dalla Finanza riguardano la vicenda dell'acquisto, la ristrutturazione e poi la vendita alla Provincia di Maso Franch. Già all'epoca della ristrutturazione del relais di lusso all'imbocco della val di Cembra, la Guardia di Finanza aveva aperto un'inchiesta sul contributo provinciale a fondo perduto di oltre 2 milioni di euro. La Provincia sospese il contributo e, poi, trascorso un anno, lo versò alla LaVis. Come è andata poi tutti se lo ricordano. Il maso è stato comprato dalla Provincia tramite Coperfidi per più di 8 milioni di euro e poi affittato alla LaVis.