Vandali all’asilo Tambosi a Trento: «Sfregiato un pezzo di muro»
L’ente gestore: «La facciata è un bene architettonico. Hanno anche urinato a pochi metri dal portone d'ingresso». Pronta la denuncia
TRENTO. "Questa notte dei vandali hanno spaccato un pezzo di muro di pregio storico della facciata principale della Scuola dell'Infanzia A. Tambosi, al civico 4 di via Francesco Ferruccio, a fianco del Liceo Coreutico Bonporti e a pochi passi da vicolo S. Maria Maddalena". Lo comunica in una nota Antonio Girardi, presidente Ente Gestore Associazione Scuola dell'Infanzia.
"La facciata rientra nella classificazione dei beni protetti dalla Sovrintendenza provinciale ed era stata restaurata nel 2014. L'urina ancora fresca sotto il buco aperto nel muro a pochi metri dal portone d'ingresso della scuola, sembra la "firma" dei soliti teppisti della malamovida notturna che fino ad oggi si erano limitati (bontà loro) a imbrattare la facciata (che, come si nota, la scuola ha tentato invano di riparare con delle maxifoto realizzate da Piero Cavagna)".
"Ora con la "spaccata" di questi picconatori - prosegue - che danneggiano fisicamente gli edifici, siamo in presenza di un "salto di qualità" nella direzione del degrado denunciato dall'omonimo comitato, al quale partecipo in rappresentanza della scuola presa frequentemente di mira in vari modi, in particolare con la trasformazione di via Ferruccio in un wc a cielo aperto e l'abbandono di bottiglie, bicchieri e talvolta anche siringhe lungo via Ferruccio, da cui ogni giorno transitano a piedi i bambini con i genitori e i familiari che li portano e li vengono a riprendere".
"Si tratta di rifiuti a dir poco pericolosi, gettati anche nel giardino della materna dove giocano i bambini – prosegue Girardi – il danno materiale appare grave, appunto perché il muro sfregiato è un "bene storico e architettonico" tutelato dall'ente pubblico e richiederà quindi un intervento di riparazione ad hoc, non banale, e non potrà certo essere la scuola (che essendo equiparata è un soggetto del Terzo Settore dotato di risorse limitate) ad accollarsene i costi. Dal canto suo, comunque, l'Ente gestore che è anche proprietario della struttura educativa, procederà alla denuncia contro ignoti di questo reato e si aspetta interventi adeguati dalle autorità competenti in materia di tutela dei beni pubblici e della sicurezza dei cittadini".