Valsugana, partito il primo convoglio trentino

Al via la gestione provinciale dei trasporti ferroviari. Previsti un risparmio di 2 milioni di euro e un servizio migliore


di Giulia Merlo


TRENTO. È partito ieri dal binario 1 della stazione di Trento il primo treno a gestione provinciale. Il cambiamento non si vede ancora ma è epocale: entro il 2020, infatti, il cinquanta per cento delle corse Trento/Borgo-Bassano saranno gestite “in house” da Trentino Trasporti, con un risparmio previsto di due milioni di euro e anche un auspicato miglioramento del servizio.

«Per ora iniziamo con la gestione di quattro corse – ha spiegato Roberto Andreatta, dirigente provinciale per i trasporti, illustrando la situazione attuale e gli sviluppi previsti nel prossimo futuro – ma stiamo procedendo a formare quaranta tra macchinisti e capotreno, che verranno assunti progressivamente, a mano a mano che acquisiremo la gestione del servizio».

Attualmente, i treni su cui si potranno incontrare i nuovi ferrovieri di Trentino Trasporti, con giacca blu e logo giallo e senza obbligo di cravatta, sono quello delle 11.35 e delle 15.05 da Trento e il rispettivo ritorno, uno da Borgo e uno da Bassano.

«Si tratta di un investimento importante – ha aggiunto Mauro Masini, direttore dell’esercizio urbano ed extraurbano – perché sulla tratta Trento/Bassano e Trento/Borgo viaggiano complessivamente ottomilasettecento persone al giorno, a cui puntiamo a rendere un servizio di alta qualità».

Il guadagno nell’operazione sta, essenzialmente, nella dismissione dei pagamenti della Provincia alle Ferrovie dello Stato per la parte del servizio cui ora provvede Trentino Trasporti, braccio operativo della Provincia stessa che non chiede utili.

«É stata un’operazione economica molto complessa – ha spiegato Franco Sebastiani, presidente del consiglio di amministrazione di Trentino Trasporti – frutto di due anni di trattative e senza corrispettivo economico, ma solo con un passaggio di gestione in ottica di collaborazione tra Trentino Trasporti e FS».

Nessun cambiamento di tratta, dunque, e nemmeno minori fermate per un treno che tocca più di quaranta stazioni tra Trento e Bassano, procedendo ad una velocità media di 56 chilometri orari lungo il percorso serpeggiante della Valsugana.

Unica miglioria che è in programma nel corso del 2014, per un costo complessivo che ammonta a otto milioni di euro, è la realizzazione alle fermate di Caldonazzo e Roncegno di scambi in contemporanea, con l’obiettivo di abbassare di dieci minuti i tempi di percorrenza.

Si tratta di una ferrovia storica, inaugurata nell’aprile 1986 e voluta dall’Impero austro-ungarico, che la costruì in meno di due anni facendo lavorare più di quattromilacinquecento operai.

«Da allora il viadotto non è mai stato toccato – ha aggiunto Roberto Andreatta – solo che da oggi, dopo centodiciassette anni di gestione nazionale, la Valsugana diventa un po’ più “provinciale”».

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