Valdastico, la Provincia di Trento ricorre al Tar contro la Serenissima
Contestato il bando per la progettazione del collegamento tra Piovene Rocchette e l'A22
TRENTO. La disfida della Pirubi fra Veneto e Trentino entra ora persino nelle aule dei tribunali. E a trascinarci l’autostrada Serenissima che da decenni cerca di forzare i confini autonomisti è la giunta provinciale. Che ha dato mandato ai propri legali di ricorrere al Tar contro la gara bandita per la progettazione del collegamento mancante tra Piovene Rocchette e Trento. L’obiettivo? Mettere in chiaro fin da subito che nessuno può permettersi di progettare qualsiasi cosa sul territorio trentino senza coinvolgere il governo provinciale. La reazione è anche fortemente simbolica e arriva in un momento molto delicato sul fronte della viabilità. Il Trentino è alle prese con l’alta velocità e il tunnel del Brennero, con Metroland e la mobilità interna. Riaprire ora la partita Valdastico metterebbe in crisi tutto il sistema, costringendo a ripensare una filosofia che invece è già sulla via della concretizzazione.
Ma, appunto, il momento è questo: con Zaia nuovo governatore del Veneto che mette la Pirubi fra le sue priorità, con la fuga in avanti dell’autostrada Serenissima e, in casa, con la proposta di Claudio Eccher di indire un referendum, la situazione rischia di complicarsi e Dellai non ha alcuna intenzione di trovarsi con le spalle al muro. E allora chiarisce le cose, prima di tutto con i vicini intraprendenti. La società Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova ha indetto nei giorni scorsi un bando di gara per «l’acquisizione di servizi di ingegneria finalizzati alla realizzazione dell’Autostrada A31 Trento-Rovigo, tronco Trento-Valdastico-Piovene Rocchette».
Tradotto, la Serenissima chiede un progetto di tracciato che da Piovene porti in Trentino, capoluogo o zone limitrofe purché collegato all’A22. Un’iniziativa unilaterale che a Dellai - che l’ha letta sul sito internet della società - non è per niente piaciuta. Il ricorso al Tar del Lazio si baserà su due aspetti. Il primo: per costruire in territorio trentino è necessaria un’intesa. Quindi anche per la progettazione. Il secondo: «Il principio di leale collaborazione tra istituzioni» riconosciuto più volte anche dalla Corte costituzionale. Imporre qualcosa al vicino non rientra in questo principio. I tempi al Tar del Lazio saranno lunghi, ma gli avvocati della Provincia già ipotizzano la richiesta di sospensiva