Valdastico, ipotesi Besenello bocciata 

Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Comune contro il progetto della Serenissima del 2013



TRENTO. Il Consiglio di Stato è una certezza. Magari lentamente, ma arriva. E così dopo cinque anni, i giudici amministrativi di secondo grado hanno dato ragione, rovesciando la sentenza del Tar del Lazio, al Comune di Besenello che aveva impugnato la delibera del Cipe che prevedeva il tracciato della Valdastico verso Besenello, accogliendo il progetto elaborato dalla società Brescia-Padova. La decisione arriva forse fuori tempo massimo, dal momento che la giunta Fugatti sembra orientata per collocare l’uscita della nuova A31 nella zona di Rovereto sud. Ma, comunque, la decisione del Consiglio di Stato sembra togliere definitivamente dal tavolo l’ipotesi Besenello.

Il Comune aveva impugnato la deliberazione del Cipe che approvava in linea tecnica il progetto preliminare dell’autostrada A31 Valdastico nord, primo lotto funzionale Piovene Rocchette-Valle dell’Astico, pubblicata in Gazzetta ufficiale il 19 luglio 2013. Si tratta del tracciato veneto che correva in galleria e sbucava in territorio trentino nei pressi di Besenello. Il Tar del Lazio aveva respinto il ricorso ritenendolo infondato. Il Comune di Besenello così ha proposto appello sostenendo che mancava un progetto preliminare riferito all’uscita. Inoltre secondo il comune non sarebbe stato rispettato l’allegato che prevedeva valutazioni preventive dei profili economici e di sostenibilità finanziaria dell’opera. Il collegio presieduto da Luigi Maruotti ha ritenuto che il ricorso del Comune era fondato e doveva essere accolto. Innanzitutto il Consiglio di Stato ha ricordato la contrarietà al progetto da parte della Provincia di Trento. Poi, il collegio ha rilevato l’illogicità e l’irrazionalità della scelta di proporre il progetto in questione in considerazione del fatto che il progetto era stato diviso in due, parte veneta e parte trentina, al solo scopo di aggirare il dissenso della Provincia di Trento. I giudici osservano che la sola realizzazione del tratto veneto non avrebbe un fondamento funzionale autonomo e che avrebbe avuto conseguenze dirette per il comune di Besenello, il cui territorio è limitrofo a quello in cui arrivava il lotto in questione.













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