Valanga a Racines, in due vengono travolti
Salvi una 25enne e un 30enne austriaci. In gita con una ventina di compagni, recuperati sul Fumaiolo
RACINES. Una valanga ha travolto due scialpinisti austriaci in escursione ieri con una ventina di compagni sui monti della Val Racines e della val Ridanna. Se la sono cavata: una donna di 25 anni è stata colpita dalla massa nevosa staccatasi appena sotto la vetta del monte Fumaiolo, intorno ai 2300 metri di quota. È rimasta in parte sepolta, ma è stata estratta e messa in salvo dagli altri escursionisti. Un trentenne, invece, è stato investito solo in parte dal ghiaccio della slavina, è riuscito ad evitare di essere trascinato in basso e si è messo al sicuro con le proprie forze.
Per gli altri escursionisti del gruppo, tutti provenienti dalla zona di Schwaz non lontano da Innsbruck, la brutta esperienza si è conclusa con una grande paura, ma senza conseguenze a livello fisico.
La valanga si è staccata dai versanti del monte Fumaiolo verso le 11.40. Un distacco naturale, in condizioni atmosferiche non particolari, ma con un grado di rischio comunque marcato, di grado 3. Il gruppo austriaco era ben attrezzato, come hanno confermato poi gli uomini intervenuti sul posto, in particolare una squadra del soccorso alpino di Ridanna - Racines guidata da Philipp Braunhofer. Quando gli escursionisti sono stati raggiunti dai soccorritori, i due sciatori travolti o comunque toccati dalla valanga erano stati messi in salvo. I due sono stati comunque imbarcati sull’elicottero Pelikan 1 e trasportati per cure e accertamenti all’ospedale di Bressanone. I loro compagni, illesi, sono stati invece accompagnati a valle dagli uomini del soccorso alpino.
«Non c’era vento forte, non c’erano condizioni meteo che potessero rendere complicato l’intervento di recupero del gruppo- ha spiegato Braunhofer dopo il rientro a valle- Il gruppo austriaco era ben equipaggiato. Avevano una buona attrezzatura individuale ed erano forniti di Artva e materiale per la ricerca di persone nelle nevi di una valanga. Avevano scelto un itinerario non particolarmente difficile dal punto di vista tecnico. Soltanto il rischio di distacchi nevosi era al grado 3, ma non ci sono state imprudenze a complicare l’escursione o il nostro intervento di soccorso». La disavventura del gruppo di scialpinisti austriaci ha chiamato sul posto per gli accertamenti e la ricostruzione dell’accaduto anche i carabinieri.
(fdd)