Val di Non. Fidanzati uccisi dal monossido: abbracciati vicino alla stufa
Eveline Chirila, 18 anni, e Petre Hanczig, 20, entrambi di origine romena, trovati morti in casa dalla madre del giovane
CASTELFONDO. Li ha trovati abbracciati. Così come si erano addormentati. Purtroppo, però, non dormivano. La morte se li era portati via. Traditi da un nemico subdolo e infido: il monossido di carbonio. Sono morti così, per le esalazioni di una stufa a olle che si trova nella stanza in cui dormivano, due giovani romeni, Eveline Chirila, 18 anni residente a Romallo, e Petre Hanczig, 20 anni di Castelfondo. Erano a casa del ragazzo e li ha trovati la madre di quest'ultimo, ieri pomeriggio.
I due ragazzi erano molto ben inseriti nella comunità della val di Non. Erano fidanzati da un paio d'anni. Sono morti nella stanza del ragazzo, nella casa di via Dante 3 a Castelfondo dove il giovane Petre viveva con la famiglia. Il ragazzo, che lavorava come boscaiolo insieme al padre, ospitava spesso la sua fidanzata per la notte. E così è stato anche la scorsa notte. Su Facebook molte fotografie, inserite proprio la sera di Natale, li mostrano allegri mentre festeggiano e giocano sotto un grande albero addobbato. E' stato il loro ultimo momento felice. Poche ore dopo sono morti.
I ragazzi devono essersi addormentati nella stanza di Petre che era riscaldata da una stufa a olle. I due giovani si lamentavano spesso anche con la madre di lei, Daniela, del fatto che quell'appartamento era freddo e avevano il sogno di trasferirsi in una casetta tutta loro. Un sogno che il monossido di carbonio si è portato via insieme alle loro vite.
I due giovani si sono addormentati in quella stanza e il nemico subdolo si deve essere sprigionato dalla stufa che, pare, avesse comunque il camino libero. Saranno comunque i rilievi degli ispettori dei vigili del fuoco a stabilire la causa esatta delle esalazioni. Quello che è certo è che i due giovani non si sono più svegliati. Li ha trovati la madre del ragazzo, ieri pomeriggio intorno alle tre e mezzo. I due ragazzi erano soliti dormire fino a tardi. Per questo i loro genitori non si sono allarmati più di tanto quando non li hanno visti alzarsi. Poi, nel primo pomeriggio, però, la madre di Petre è andata a controllare e il mondo le è cascato addosso. I due giovani non si muovevano. La donna, in preda al panico, ha subito avvertito i carabinieri e i vigili del fuoco. Purtroppo non c'era più nulla da fare. Anche la madre di Eveline, che era andata a sciare al Tonale insieme al suo compagno, si era attaccata al telefono cellulare per cercare la figlia, ma invano. A darle la notizia della tragedia la mamma del ragazzo che, in preda allo choc le ha detto che i due ragazzi erano morti e poi ha subito riattaccato.
Il medico intervenuto sul posto ha potuto constatare che i due ragazzi erano morti almeno da 10 /12 ore, quindi il decesso dovrebbe risalire alle prime ore di ieri ma il dato dovrà essere confermato dall'autopsia che sarà eseguita oggi su disposizione del pubblico ministero Nazzaro che ha subito aperto un'inchiesta. I vigili del fuoco hanno provveduto fino a tarda sera ad esaminare la stufa a legna e tutta la stanza alla ricerca dell'origine delle esalazioni di monossido. I due ragazzi, che pure erano insieme da un paio d'anni, proprio ieri avevano annunciato su Facebook che erano fidanzati ufficialmente. Il ragazzo lavorava già da anni, mentre la ragazza studiava come estetista e cosmetica all'Opera Armida Barelli di Rovereto. La giovane frequentava anche la chiesa ortodossa di via San Marco, a Trento.