«Upim, a gennaio chiude Trento»
L'allarme della Uil. A breve il via alla procedura di mobilità per i dipendenti
TRENTO. Il punto vendita Upim di Trento, storica insegna del centro storico del capoluogo, sta per scrivere la parola fine: chiuderà a gennaio. Questo in estrema sintesi è stato comunicato ai dipendenti in un incontro con i vertici aziendali avvenuto presso il punto vendita di via Manci.
Una vera e propria doccia fredda per i dipendenti che, dopo la chiusura delle procedure di mobilità dello scorso anno, avevano sperato in investimenti e in scelte aziendali volte al rilancio del negozio, entrato oramai a far parte del gruppo Coin, proprietario tra l'altro anche degli esercizi ad insegna "Ovs Industry".
All'epoca dell'acquisto, si era discusso molto - anche a livello nazionale - riguardo alla possibilità di nuovi investimenti e nuove strategie aziendali per il rilancio del punto vendita. «Nella realtà, da subito la situazione è apparsa completamente diversa, a causa dello scarsità di personale impiegato, presagio forse della chiusura oggi annunciata», dice Matteo Salvetti della Uil Tucs.
«L'azienda ha comunicato alla Uil Tucs del Trentino la decisione di procedere quanto prima all'apertura delle procedure di mobilità, così come previsto dalla normativa di riferimento. Anche il punto vendita di Rovereto risulterà coinvolto dalle stesse pur non risultando - secondo quanto affermato dal responsabile del personale Ugo Turi - a rischio chiusura». «È facile ricondurre la chiusura del punto vendita agli alti affitti pagati da Coin per lo stabile nel quale Upim da anni era insediato», dice ancora Salvetti.
La notizia della chiusura di Upim a Trento è giunta come un fulmine a ciel sereno per i dipendenti, che ora devono pensare ad un ricollocamento, nonostante anni di servizio prestati per la stessa azienda e l'alta professionalità acquisita. In questo senso, lo stesso Turi ha affermato come l'azienda intenda ricollocare gli ex dipendenti Upim nei punti vendita Ovs, ma tutto dovrà essere verificato all'interno degli incontri con il sindacato previsti per l'espletamento delle procedure di mobilità.
«La chiusura del punto vendita Upim di Trento, che segue quella di altre storiche insegne del capoluogo trentino, si inserisce all'interno di un contesto economico caratterizzato da un contrazione evidente dei consumi, e segna forse più di altre un vero e proprio passaggio d'epoca. Allo stato attuale è difficile infatti immaginare come altri grandi gruppi commerciali a capitale italiano possano essere in grado di prendere il posto di Upim all'interno del centro cittadino, mentre in periferia si spinge per la costruzione di nuovi centri commerciali. Le incertezze dei lavoratori si accompagnano quindi a quelle per il futuro sviluppo commerciale del capoluogo», conclude Salvetti.