Undicimila a «fare la cosa giusta»

Folla alla fiera del consumo critico, ma la crisi e il maltempo tengono a casa un migliaio di visitatori


di Maddalena Di Tolla


TRENTO. Oltre undicimila persone ancora una volta hanno scelto di partecipare alla fiera “Fa’ la cosa giusta”, organizzata da Trentino Arcobaleno e giunta alla sua ottava edizione (era il 2004 quando tutto ebbe inizio, grazie a un gruppo di volontari un poco visionari e molto intraprendenti). Sono un migliaio in meno della scorsa edizione i visitatori, anche a causa di una domenica di freddo e neve nelle valli, e le vendite sono di certo nella media diminuite, come abbiamo constatato parlando con numerosi espositori, che però erano preparati a questo dato. La crisi insomma si sente, anche se tante persone acquistano magari meno prodotti ma accettano di pagare di più, cercando la qualità. La fiera si dimostra quindi in buona salute, consolidata ormai, con la conseguenza inevitabile che qualche espositore (sono una minoranza, però) si aspetta prestazioni uguali alle fiere marcatamente commerciali (ma gestite da imprese, non da associazioni di volontariato, come nel caso di quella di Trento) e quindi abbiamo registrato qualche critica, ad esempio sulle posizioni degli stand alcuni in luoghi più di passaggi di altri).

Nel complesso però gli espositori si dichiarano soddisfatti, perché anche se diminuite le vendite restano, considerato il contesto, a un livello accettabile e soprattutto molti espositori dichiarano che questa fiera propone un pubblico particolarmente selezionato. Sono apprezzati dagli espositori anche l'impegno e la capacità dei volontari. Duecentodue erano gli espositori e in fiera c'era davvero di tutto, dall'alimentare all'extralimentare, dando l'idea di un altro mondo, con consumatori e cittadini più responsabili, produttori più trasparenti e prodotti a impatti ridotti. La presenza di produttori provenienti da tutta Italia, con prodotti che spaziano dalla biancheria intima ecologica, alle scarpe cruelty free, dai non-formaggi vegani alle allegre borse realizzate con il tessuto delle vele, per arrivare al turismo sostenibile e alle penne costruite con i vecchi cd, dimostra che ormai l'economia della solidarietà, sostenibilità e della responsabilità è un ambito maturo, con numeri interessanti e dinamico.

Tra le novità più curiose un piatto, prodotto da un'azienda di Rovereto, realizzato con la pasta di pane, che può essere utilizzato per mangiare ed è infatti destinato a mense, pro loco, associazioni e organizzazioni per numeri elevati di pasti serviti. Questo curioso (e buono: lo abbiamo letteralmente assaggiato) piatto alla fine si può ovviamente mangiare! Altro prodotto nuovo e curioso è Equo Tube, un pacchetto-regalo di turismo (contenuto appunto in un tubo) presso strutture responsabili e sostenibili oltre che attente al benessere degli animali, portato in fiera dal tour operator “I viaggi del sogno”. Emblematica è proprio la vicenda di Equo Tube: il tour operator ha ricevuto molte richieste da parte di turisti-viaggiatori ma ha anche trovato contatti con agriturismi di altre zone d'Italia proprio in fiera e contatti con la stampa. Non è mancata la polemica, con gli organizzatori a rimarcare l'assenza quest'anno del Comune. Il sindaco Andretta, presente per un 'intervista radiofonica in fiera, ha promesso che l'anno prossimo si provvederà.

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