Un nuovo futuro “verde” per la villa abbandonata
Via dei Giardini. Ieri sera il via libera anche della commissione urbanistica al progetto per la riqualificazione dell’intera area Biancadina che comprende anche un grande parco
Trento. Un grande parco lasciato a sé stesso, un residenza storica abbandonata. Il tutto a pochi passi dal centro, in via Giardini. Il complesso si chiama villa Biancadina (“ex Onestinghel ora Burattini” è la denominazione completa), e dopo l’accordo siglato fra il Comune di Trento e i privati - approvato ieri sera in commissione urbanistica - sarà oggetto di un intervento di riqualificazione molto importante con la creazione di 13 unità abitative. Intervento che porterà, a vantaggio della collettività, l’allargamento di quel tratto di via Giardini, la creazione del marciapiede e anche di alcuni parcheggi per le automobili.
Il punto di partenza dell’accordo firmato fra pubblico e privato (si tratta di un’immobiliare) e l’intenzione da parte di quest’ultimo di mettere mano all’intera zona. Che, come detto, è attualmente in stato di abbandono. «Tutto il comparto - è stato spiegato - è stato oggetto di una rapida obsolescenza dei manufatti ed una quasi completa distruzione del parco ormai invaso da arbusti di bassa qualità. Anche la villa stessa, che oggi giace in assoluto stato di abbandono e degrado, mostra i segni del tempo e le numerose intrusioni abusive hanno lasciato inevitabili tracce. La condizione attuale quindi non può che rappresentare una condizione di attesa, sospesa tra il degrado attuale e la necessità di un recupero e una conseguente rigenerazione le cui ricadute positive vanno ad interessare l’intera area e la collettività». Ma cosa si potrà fare? Verrà valorizzata la struttura storica (e la storicità verrà rispettata) e quindi verranno realizzate altre unità abitative. Nuovi volumi che non vengono presentati come veri e propri edifici ma diventano dei “suoli abitati”. Tanto che il fine è quello si avere sempre uno sguardo libero verso valle e guardando dalla città si dovranno integrare con il suolo dando spazio e visibilità alla sola villa ottocentesca. Inoltre il manto di copertura dei nuovi edifici deve essere realizzato con coperture a tetto verde per una superficie pari almeno al 55% della superficie totale delle coperture dei nuovi volumi fuori terra. Tetti verdi che permetteranno di andare a recuperare il rapporto tra la villa ottocentesca ed il suo contesto circostante. E anche in parco sarà ripreso in mano per riportarlo a quando era l’elegante parco di un altrettanto elegante villa. Ora la parte burocratica è stata “smaltita” e resta quella pratica.