«Un inferno, come vivere un film»

Il racconto di Alessandro Chistè: «Davanti a noi il ponte già sommerso»



TRENTO. «Abbiamo avuto fortuna, ma ce la siamo vista brutta». Alessandro Chistè di Lavis era sulla Costa Concordia, la nave affondata all'isola del Giglio con la moglie Grazia Abbasciano e i loro figli Davide, Federico e Gianluca, rispettivamente di 10, 7 e 4 anni. Il suo è il racconto di una «tragedia sfiorata», come la definisce lui stesso: «La fortuna è stata che era l'ultimo giorno di crociera. Per noi era il primo viaggio del genere e, fino a quel momento, era stato bellissimo. Noi eravamo saliti in camera perché il giorno dopo dovevamo alzarci. Eravamo a letto quando c'è stato l'impatto. Il botto non lo abbiamo sentito. Però abbiamo visto la nave che si inclinava pesantemente a sinistra. I letti e gli armadi sono scivolati. Noi non siamo esperti di navi, ma abbiamo capito che c'era qualcosa di grave. Però non c'è stata nessuna indicazione».

Chistè spiega che l'altoparlante di bordo è rimasto muto a lungo: «In cabina si sono spente le luci. La prima comunicazione è arrivata circa venti minuti dopo. Il direttore della Costa a nome del comandante diceva che c'era stato un guasto del generatore. Poi abbiamo sentito una serie di annunci in codice. Io mi sono affacciato e ho capito che non poteva essere un problema elettrico. Le case del Giglio erano molto vicine. Poi, la nave ha fatto un giro su stessa e si è inclinata ancora di più e la nostra stanza stava per andare sotto acqua».

Però dagli altoparlanti della nave arrivavano solo messaggi tranquillizzanti: «Continuavano a dire di stare tranquilli. Io, però, sono uscito dalla cabina e sono andato al punto di raccolta. Lì ho visto gente con già il giubbotto di salvataggio addosso. La cosa che mi ha colpito di più è che c'erano anche degli steward con il giubbotto giallo già indossato. Quindi ho capito che le cose erano più gravi di quello che ci dicevano. Così sono tornato in cabina e ho avvertito mia moglie e i bambini. Abbiamo messo i giubbotti e abbiamo preso solo i documenti e la borsetta di mia moglie. Poi siamo scesi al punto di raccolta».

Una volta giunti all'ingresso delle scialuppe di salvataggio, però, c'è stata un'attesa estenuante: «Quando siamo passati, il ponte era ormai tutto sommerso. Davanti alle scialuppe abbiamo atteso almeno un quarto d'ora. Poi abbiamo sentito i sei fischi brevi e il fischio lungo che sono il segnale di abbandonare la nave. Lì abbiamo visto scene come nei film. C'è stato un po' di caos. All'ingresso della nostra scialuppa io e un altro signore siamo riusciti a riportare un po' di calma. Nella scialuppa vicina, però, abbiamo visto scene di panico. La nostra scialuppa, poi, per fortuna è scesa abbastanza facilmente in acqua e la terra era vicina. La cosa brutta è stata vedere da fuori la nave affondata. Lì abbiamo avuto davvero l'impressione di quello che era accaduto. Sembrava davvero un film. Per me era la prima crociera e penso che sarà anche l'ultima. E' stato un viaggio molto bello, ma poi questo disastro ci ha davvero messo paura. Mia moglie dice che non è il caso di dire che non ne faremo un'altra. Però, per il momento, penso che non ne farò proprio. In quei momenti pensavo soprattutto ai miei figli. Mi sentivo responsabile per averli messi in pericolo. Eravamo partiti per un magnifico viaggio che, però, stava per trasformarsi in tragedia».

Chistè ha parole di ringraziamento per la gente del Giglio: «Sono stati molto generosi e gentili. Noi siamo stati portati all'asilo e le suore sono state splendide. Hanno fatto il thè caldo, ci hanno dato dei vestiti asciutti. Sono stati tutti magnifici. Ma, in quel momento, a me metteva preoccupazione anche rimettere piede sul traghetto che ci avrebbe portato in terraferma. E' stata davvero una brutta avventura. Eravamo vicini alla costa e questa è stata una fortuna». Chistè non ha parole tenere per la Costa: «Nessuno della Costa si è fatto vedere con noi. Né sull'isola né adesso che sono passate molte ore. Nessuno ci ha chiesto come stiamo e se avessimo bisogno di qualcosa».













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