Un centro per accogliere i padri separati

Sorgerà in via Lavisotto, dove c’erano le stalle della Federazione allevatori. Avrà 25 posti e altrettanti per i senza tetto


di Luca Marognoli


TRENTO. Trento avrà una struttura di accoglienza per i padri separati, la piaga sociale degli ultimi anni, che la crisi ha ulteriormente aggravato. Sorgerà in Cristo Re, nella zona tra le vie Lavisotto, Senesi e Schmid che un tempo ospitavano le stalle della Federazione allevatori. Il centro avrà 50 posti letto e una doppia funzione: per metà sarà dedicato ai “nuovi poveri” che faticano con il proprio stipendio a mantenere se stessi e a pagare gli alimenti a figli ed ex mogli, per l'altra metà alla prima accoglienza per i senza tetto, sostituendo il dormitorio allestito all'ex Piffer che sarà presto abbattuto. Il sindaco Alessandro Andreatta ne ha parlato lunedì in maggioranza e oggi il progetto andrà in commissione urbanistica, che dovrà esprimersi sul necessario cambio di destinazione d'uso in “attrezzature assistenziali”. L'area è di proprietà del Comune, mentre i soldi per la realizzazione (circa 800 mila euro) li metterà la Provincia, che aveva sollecitato Palazzo Thun affinché trovasse una localizzazione adeguata in tempi rapidi proprio in considerazione del fatto che il centro per l'emergenza-freddo (di proprietà privata, dato al Comune in comodato gratuito scaduto in marzo) non sarà più disponibile.

E' quasi certo che la nuova struttura di accoglienza, però, non sarà pronta per l'autunno prossimo, perché i tempi tecnici non lo consentono a meno di un vero e proprio miracolo: dopo la commissione urbanistica, infatti, sarà consultata la Circoscrizione (anche se il parere non è obbligatorio) ed entro luglio forse il progetto approverà in consiglio. Poi bisognerà pensare all'appalto e alla gara, mentre un paio di mesi serviranno per la realizzazione. L'assessore Violetta Plotegher, che si è detta soddisfatta di questa soluzione finalmente definitiva, dovrà quindi trovarne una tampone anche quest'inverno e non ha nascosto le sue preoccupazioni visto che non è stata ancora individuata.

Tornando al centro di accoglienza, questo sarà suddiviso anche fisicamente a seconda delle due diverse finalità, con locali e anche ingressi separati. I padri in difficoltà, il cui numero è in continuo aumento, saranno ospitati in stanze da due letti ciascuna con servizi dedicati e saranno ricavati spazi comuni attrezzati (come soggiorno e angolo cucina), pensati allo scopo di offrire una permanenza medio-lunga, in alloggi di qualità e tali da garantire l'idonea riservatezza. Oltre ai genitori separati, questa parte della struttura potrà dare alloggio a uomini in temporanea sofferenza economica che però sono in grado di lavorare: si è notato infatti, che nei dormitori passavano la notte anche persone “non croniche”, che si recavano regolarmente in uffici o fabbriche ma che non riuscivano a trovare un posto dove vivere. I letti saranno 23 più 2 per i volontari e operatori. La parte rimanente dell'edificio è stata pensata per fare le veci in un prossimo futuro, oltre che dell'ex Piffer, di altri servizi di prima accoglienza come il centro in località Belvedere di Ravina (10 persone) e l'ostello notturno gestito dai volontari del convento dei Cappuccini. Qui saranno previste stanze ampie con un massimo di 4 posti letto, un ambiente comune con servizi igienici e docce e un altro spazio per attività varie come la visione della tv, la colazione e la cena e l’uso cucina. Questo servizio manterrà un orario di apertura serale e notturno, con un massimo di permanenza di 30 giorni, ripetibile dopo uno stacco di cinque, mentre quello riservato all'aiuto dei padri e al reinserimento degli adulti in difficoltà economica non avrà limiti di chiusura giornaliera e garantirà un periodo di accoglienza di 6 mesi o più.

L’assessore Plotegher ha chiesto ai colleghi di maggioranza collaborazione per convincere quei consiglieri circoscrizionali (del Patt) che si erano detti contrari alla collocazione. Dopo l’iniziale esitazione di qualche settimana fa, intanto, il progetto ha riscosso il pieno appoggio anche dell’Upt.

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