Un altro rogo doloso distrutti tre rustici
Sale ad otto il numero dei manufatti abusivi dati alle fiamme in pochi mesi L’allarme lanciato da un cane che, spaventato, ha svegliato i padroni
MENDOLA. Ancora fuoco alla Mendola: altre tre baite sono finite in cenere la notte tra giovedì e venerdì (e sono otto, in poco più di nove mesi!) nel bosco a due passi dal parcheggio della funivia Campi da Golf – Mezzavia.
L'allarme è stato dato verso le quattro del mattino da una coppia di giovani che dormivano in una baita distante un centinaio di metri: svegliati dall'abbaiare insistente del loro cane, si sono affacciati ed hanno visto i bagliori di fuoco. Sul posto sono così accorsi in pochi minuti i pompieri di Cavareno e Ruffré che hanno solamente potuto circoscrivere l'incendio impedendo che si propagasse alle piante e sterpaglie, che però fortunatamente per l'abbondante pioggia di questi ultimi giorni non hanno fatto da innesco del bosco, altrimenti sarebbe davvero stata una tragedia perché quella della Mendola è probabilmente la foresta più antropizzata del Trentino.
Per la tre baite, di proprietà di altrettanti italiani residenti a Bolzano, non si è salvato nulla, a stento le fondamenta. «Un vero falò che non ha lascito scampo, e per fortuna stavolta le bombole del gas non sono scappiate, non so perché esaurite o per qualche altra ragione. E meno male che il bosco attorno in questo periodo non è secco», ci dice il comandante dei pompieri di Cavareno, Andrea Zini. Sul posto, tra i primi ad accorrere, il sindaco di Cavareno Gilberto Zani, preoccupatissimo per questo stillicidio di eventi che rischia di innescare una nuova guerra di confini in un territorio dove in passato le controversie non sono certo mancate. Le tre baite bruciate sono infatti nell'elenco delle 25 costruzioni abusive su territorio del comune di Cavareno così come le quattro bruciate quindici giorni fa nei pressi del Rifugio Genziana.
Nessun dubbio sull'origine dolosa dei roghi. Chi ha appiccato il fuoco sapeva come muoversi, il piromane (o i piromani, ma è più probabile che si tratti di un singolo) ha agito indisturbato in successione per poi sparire nel fitto bosco delle Mendola. Una brutta storia dunque che si ripete e che ha precedenti che incominciano davvero a preoccupare. «Siamo all'allarme, chi colpisce è una maniaco o un pazzo che ceca l'incidente grave: mi chiedo che cosa sarebbe successo se nelle casette incendiate ci fosse stato qualcuno che dormiva: non avrebbe avuto scampo», sottolinea il sindaco Zani. Nelle sue parole è palpabile la preoccupazione per un clima che si sta creando attorno a questi fatti che rischiano di far tornare al punto zero il difficile ma ultimamente proficuo cammino di pacifica convivenza nel bosco della Mendola, un vero e proprio villaggio nascosto tra gli alberi con oltre 150 casette di cui un centinaio (tra regolari e condonate) su territorio catastale di Cavareno e 35 in quello di Caldaro. A queste vanno aggiunte le 25 baite abusive, il cui numero però, con gli incendi degli ultimi tempi, si sta assottigliando vistosamente.
Come negli altri incendi, anche in quello avvenuto nella notte fra giovedì e venerdì nei boschi della Mendola, sono i carabinieri a seguire le indagini. Come si dice in questi casi, sono indagini a 360 gradi e in questo momento non viene esclusa nessuna pista. Ci sono degli elementi sui quali lavorare ma dalla compagnia di Cles non trapela nessun particolare. Non si esclude che si possa trattare di «mani» diverse anche se appare più plausibile l’ipotesi dell’unico (persona o gruppo) piromane. Come ipotesi, c’è certamente quella dell’atto intimidatorio anche se, visto che sono state toccate diverse proprietà, è difficile individuare un destinatario. Ma potrebbe anche trattarsi di una persona che potrebbe sentire di aver subito un torto e che abbia scelto la via delle fiamme per vendicarsi. Insomma nulla viene tralasciato anche se la via che pare la più probabile è quella che porta alla nota vicenda dell’abusivismo .
Resta il fatto che questa catena di incendi appare decisamente inquietante. Sono stati numerosi e concentrati nella stessa zona o meglio concentrati su costruzione che hanno la stessa storia alle spalle.
Importante per poter dirigere le indagini in un senso piuttosto che in un altro, saranno anche le perizie dei vigili del fuoco che potranno chiarire alcuni dubbi che ancora non hanno trovato risposta.
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