Ucciso dall’amianto, due ex dirigenti Asl finiscono nei guai
La vittima era un dipendente dell’ex Ospedalino Qui svolgeva lavori di manutenzione dei pannelli di eternit
TRENTO. Ha lavorato una vita a contatto con l' amianto facendo la manutenzione all'Ospedalino degli Angeli a Trento. Per anni, dal 1976 al 1992, ha rattoppato il tetto in eternit e sagomato gli isolanti in amianto. Nel 2009 Paolino Tonidandel è morto di tumore all’età di 67 anni. Ieri, per questa morte, il giudice dell’udienza preliminare Carlo Ancona ha imposto alla Procura di chiedere il rinvio a giudizio di due ex presidenti degli Istituti ospedalieri, l’ente che allora gestiva gli ospedali. Si tratta di Fernando Cioffi e Vittorio Fronza. Inizialmente gli indagati erano sei, ma uno è deceduto durante l’inchiesta, altri due erano i responsabili dell’ufficio tecnico degli Istituti che, però, non erano competenti sulla manutenzione e il terzo è un ex presidente molto anziano che ha guidato gli Istituti per un breve periodo. Sulla morte dell'operaio, che aveva lavorato presso l'ente Istituto ospedalieri Trento a partire dal 1969, il pubblico ministero Alessia Silvi aveva aperto un'inchiesta dopo la denuncia da parte della famiglia, assistita dall'avvocato Andrea de Bertolini. Il defunto era originario di Fai della Paganella ed era andato in pensione nel 1996. Poi venne colpito dal mesotelioma pleurico. La Procura aveva chiesto l'archiviazione dell'inchiesta, sostenendo che manca la prova del nesso causale tra il lavoro svolto dall'uomo all' Ospedalino e la malattia. Soprattutto mancherebbe la prova di una responsabilità penale da parte degli amministratori dell'ente ospedaliero. Per il gip, però, la situazione dell'operaio è la stessa di quella del manutentore della Trento-Malé che aveva contratto il mesotelioma dopo aver lavorato a lungo sui treni. Per quella morte il giudice Ancona assolse in primo grado gli amministratori della società ma poi la Corte d'appello riformò la sentenza. La pericolosità dell' amianto era nota già a fine degli anni'70, quindi, è ipotizzabile una responsabilità degli amministratori che avevano permesso l'esposizione dell'operaio all' amianto. Secondo quanto raccontato agli inquirenti da alcuni colleghi dell'uomo, l'operaio eseguiva tutta una serie di manutenzioni a contatto con la polvere d' amianto . Secondo quanto ricostruito dalle indagini queste operazioni l'uomo le avrebbe eseguite tra il 1976 e il 1992. Poi è stato trasferito all'ospedale di Mezzolombardo dove faceva un lavoro diverso.
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