Uccisa dal cassonetto, indagine per omicidio

Mirella Zotta morì a Borgo Valsugana mentre gettava la spazzatura in via San Francesco. Lite tra Comune e Comunità


Ubaldo Cordellini


TRENTO. Quella mattina dello scorso 25 luglio Maria Mirella Zotta era andata a gettare la spazzatura in ciabatte, in via San Franesco, a Borgo Valsugana. E' stata sfortunata, la commerciante che era conosciuta in tutta la Valsugana per essere la titolare del famoso Emporio Tranquillo Zotta. Aveva 83 anni e da decenni consigliava i clienti sull'acquisto di stoffe, lenzuola e materassi. Quella mattina ha trovato la morte. Uccisa dal cassonetto dei rifiuti. L'anziana, infatti, aveva appena gettato l'immondizia nel cassonetto e si era girata per andarsene. Però il contenitore dei rifiuti si è mosso, una delle ruote è finita sopra la ciabatta e la donna è caduta in avanti battendo la testa. Morì 13 ore dopo all'ospedale. Sulla sua morte adesso la Procura di Trento ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo.

Le indagini sono coordinate dal pubblico ministero Maria Colpani. Per il momento non ci sono indagati. Gli eredi dell'anziana hanno già attivato l'assicurazione del comune di Borgo Valsugana, ma proprio sulla responsabilità è sorta una lite tra comune e Comunità di valle. Infatti, il Comune sostiene di aver solo messo a disposizione l'area sulla quale si trovava il cassonetto e che la competenza della raccolta dei rifiuti è della Comunità. Ci sarebbero anche due distinte circolari della Comunità di valle che chiariscono questo aspetto. Però la questione non è chiara e i due enti si rimpallano la responsabilità per quel cassonetto che si è mosso da solo.

Secondo i primi accertamenti, il cassonetto si sarebbe mosso perché qualcuno, probabilmente dei ragazzini che stavano giocano sul posto e non sono stati individuati, avrebbe rimosso i fermi che sono posizionati sulle ruote. Sul luogo sono andati anche i tecnici dell'Uopsal, l'unità della Provincia che si occupa di infortuni sul lavoro e di questo genere di incidenti. L'Uopsal ha inviato al dirigente tecnico del Comune di Trento l'avviso di contravvenzione, invitandolo a controdedurre entro 30 giorni. Però il funzionario ha dalla sua parte proprio le due circolari della Comunità che chiariscono che la competenza sulla raccolta dei rifiuti è proprio della Comunità.

L'inchiesta del pubblico ministero Colpani verte proprio su questo punto. Il Comune sostiene che lui mette a disposizione solo l'area in cui si trovano i cassonetti, mentre la raccolta è di competenza della Comunità. Secondo il Comune, questa competenza implica anche il controllo e la manutenzione dei cassonetti. Sarà l'inchiesta a dire chi ha ragione. Per il momento non ci sono ancora iscritti sul registro degli indagati.













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