LA STAGIONE ESTIVA

Turismo, è già febbre da bonus 

Cominciano le chiamate alle strutture alberghiere: «Voi accettate l’incentivo statale?» Aspettative degli operatori ma anche dubbi sulle procedure. Sul Garda ci credono poco: «Da noi soprattutto tedeschi»


Andrea Selva


TRENTO. Prima ancora di chiedere se ci sono stanze libere, scatta la domanda: accettate il bonus turismo? Cominciano ad arrivare domande così agli albergatori trentini che in questi giorni sono alle prese con tutti gli adempimenti previsti dal protocollo di sicurezza, in vista dell’apertura della stagione. All’interno della categoria degli albergatori ci sono aspettative (ma con riserva, in particolare nelle zone dove è alta la presenza di stranieri che non godono del bonus) ma anche una serie di dubbi, soprattutto da parte delle imprese che hanno problemi di liquidità e che - secondo le regole - dovranno anticipare il bonus per poi recuperarlo fiscalmente. E ancora: come sarà possibile verificare al momento del pagamento la validità del bonus invocato dal turista? Una domanda che dovrà trovare una risposta da parte del governo prima della partenza della stagione.

Uno che la vede positivamente è Paolo Peiretti, presidente degli albergatori del centro Fassa, titolare del Park Hotel Avisio a Soraga: «Si tratta di un incentivo che potrebbe contribuire a sbloccare la situazione. Noi abbiamo deciso di inserire nella nostra offerta la disponibilità ad accettare il bonus turismo. No so se questo sarà decisivo all’interno della nostra offerta, ma abbiamo comunque deciso di essere aperti a questa possibilità». L’hotel di Peiretti di fatto non ha mai chiuso, perché ha dato ospitalità ad alcuni operai che lavorano in zona: «Questo è stato un ottimo banco di prova per le precauzioni previste dal protocollo. Abbiamo trovato il modo di convivere con le nuove procedure prima dell’arrivo dei turisti che proprio in questi giorni cominciano a farsi vivi. Devo dire che al telefono in questi giorni le famiglie sono più preoccupate della possibilità (attualmente negata) di godere di benessere e centro piscina, ma questa è una situazione che dovrebbe trovare presto una soluzione».

Gli operatori del Garda sono più freddi riguardo al bonus: «Si tratta di una misura riservata agli italiani, quando la nostra clientela è per l’80 per cento estera. Questo spiega perché nelle nostre strutture non sono arrivate tante richieste in questo senso e perché non ci aspettiamo grandi cose da questa misura» spiega Alberto Bertolini, titolare dell’Hotel Luise di Riva del Garda e vice presidente degli albergatori trentini. Ma il giudizio di Bertolini va al di là della questione dei mercati a cui si rivolge l’offerta turistica del Garda: «la realtà che mi pare una misura più elettoralistica che non di vero sostegno al turismo, con una serie di incognite sulle procedure che dovranno essere risolte».

Intanto le associazioni di categoria attendono indicazioni precise sull’applicazione di questo bonus che sarà calcolato in misura variabile in base alla numerosità del nucleo familiare fino a 500 euro per una famiglia con bambini. La misura sarà comunque riservata alle famiglie con redditi inferiori ai 40 mila euro lordi all’anno (secondo i parametri Isee).













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