Truffa al prete usando la bimba malata
Un sacerdote che vive a Trento è stato raggirato da due uomini che si sono fatti dare quasi quattromila euro
TRENTO. Il problema era complicato ma la soluzione era semplice se lui, un prete che vive a Trento, li avesse aiutati. Così due uomini avevano presentato la situazione, un anno e mezzo fa, ad un sacerdote. E per farlo si erano presentati nella sua casa di Trento.
La questione prospettata era questa: c’era una bambina malata che aveva una sola speranza per guarire. Una possibilità legata ad un ricovero in una struttura ospedaliera di Monaco. E i soldi per sostenere l’intervento c’erano ed erano «racchiusi» in un’eredità. Tutto bene dunque. Non proprio. I due avrebbero spiegato al prete che per «sbloccare» l’eredità c’era bisogno di pagare delle imposte. E quindi al sacerdote chiedevano di prestare loro del denaro. Il tutto in nome della salute di una bambina.
Il religioso ha purtroppo creduto al racconto dei due e ha dato loro quasi 4 mila euro fra contanti e assegni. Si fidava di quelle due persone e voleva dare la possibilità ad una bambina di tornare a star bene. Solo che ad un certo punto ha capito che la sua generosità non era servita per una buona causa, ma per alimentare il conto corrente dei due truffati. Che ieri mattina sono stati condannati proprio per il reato di truffa dal giudice Borrelli.
Si tratta di due lombardi da tempo trasferiti in Trentino, Cristiano Ruffin e Samuele Piovan, che sono stati appunto condannati a nove mesi di reclusione - pena sospesa - e al pagamento di 150 euro di multa. Uno dei due era accusato anche di furto, ma per quel capo d’imputazione è stato assolto.