Trento, un’altra super-rissa tra stranieri in piazza Dante
Decine le persone coinvolte, anche in via Pozzo. Spiegamento di forze dell’ordine. Chi vive i giardini: «Abbiamo paura»
TRENTO. Violenta rissa in piazza Dante alle 18, decine gli stranieri coinvolti. Da quanto si è appreso, si tratterebbe di uno scontro che ha visto protagonisti nigeriani, tunisini ed algerini. La lite, le urla, sarebbero iniziate nel cuore del parco. Due gruppi opposti che poi si sono spostati, lasciando piazza Dante per poi dirigersi velocemente lungo via Pozzo. Automobilisti in transito rimasti fermi in entrata sulla via, a causa del grande trambusto. I protagonisti della rissa si sono poi diretti nuovamente verso il parco, per poi raggiungere la zona della stazione. Confusione, urla, stranieri di corsa da una parte all'altra dell’area verde. Sono volate bottiglie e pure una bicicletta. Tutto in pochi minuti. Sul posto, immediato l'intervento delle forze dell'ordine, le volanti della polizia e due furgoni cellulari. Scudi e manganelli, tenute anti sommossa, ma i il folto gruppo si era ormai disperso. In piazza Dante anche la polizia municipale. Tra i cittadini presenti a quell'ora un'immagine: la corsa del gruppo in rissa da una parte all'altra del parco, lo scatto verso la zona della stazione. Molte le persone che hanno lasciato il parco intimorite. Chi ha visto alcuni fasi del violento episodio racconta: «La gente se ne andava, lasciava il parco». Non sono ancora chiari i motivi della violenta rissa che ieri ha sconvolto piazza Dante, sfumati i contorni dell’accaduto. Le forze dell’ordine non hanno trovato tracce di possibili feriti nè oggetti contundenti. Resta la preoccupazione di quanti nella zona hanno fatto le dovute segnalazioni. Ed è una preoccupazione mista alla rabbia di chi non viene ascoltato. Negli ultimi quattro giorni in piazza Dante si sarebbe visto di tutto e tutto è stato segnalato. Costante la presenza di gruppi di stranieri dediti ad attività sospette, costanti le risse dovute anche all'abuso di alcol. In un caso c'è stato anche chi, al culmine di una lite, brandiva una bottiglia spaccata verso il gruppo opposto . Nelle stesse giornate, c'era chi notava tristemente la violenza dell'amore venduto. Un’amore venduto, forse, in cambio di una dose. Un' ordinanza del sindaco punisce chi non mantiene il decoro, sanziona chi lorda. Davanti al palazzo della regione uno spicchio di prato è usato come latrina, lo stesso dicasi per un angolo della palazzina Liberty che da sulla strada e che, si evidenzia, «non profuma certo di nuovo». Lordata anche la rastrelliera delle biciclette. Succede sotto gli occhi dei passanti, durante tutto il giorno. A tarda sera, nel parco, gruppetti quieti si confondevano nel verde. (f.q)