fiera di santa croce

Trento torna a vivere, prese d'assalto le bancarelle in centro. Misure stringenti: vietato anche fumare

In tantissimi all’evento che è tornato dopo due anni di assenza forzata, prima per il meteo e poi per la pandemia. Controlli ferrei sull’uso della mascherina: vietato toglierla anche per usare la sigaretta elettronica

LE IMMAGINI: una giornata di straordinaria normalità alla fiera di Trento


Claudio Libera


TRENTO. Dopo ben due anni di assenza - nel 2020 causa pandemia, l’anno precedente per colpa del vento, che alle 9 aveva costretto i venditori ambulanti a chiudere in fretta ombrelloni e tendalini ed abbandonare i propri posti - è tornata in grande stile la Fiera di Santa Croce detta anche “delle scale”. Una fiera che, stranamente, non porta più nel suo Dna nessuno dei due nomi coi quali è conosciuta dai trentini: innanzitutto non si svolge più in via Santa Croce ma in centro storico. In secondo luogo le lunghe scale di legno che le davano il nome, e che un tempo ornavano le antiche mura di piazza Fiera e successivamente la facciata nord del Duomo, non ci sono più.

Quindi, la fiera della prima domenica dopo il 3 maggio, quest’anno, è vissuta in una splendida giornata di sole, arricchita da tanta gente e dalle 133 bancarelle che compongono il plafond completo di presenze. Tutto è filato via liscio, anche sotto il profilo del rispetto delle misure anti Covid, rese ancor più stringenti per quanto concerne l’uso della mascherina con gli addetti al controllo (vigili urbani e alpini) a impedire a tutti di abbassarla anche solo per fumare. Vietato, dunque, anche l’uso della sigaretta elettronica. Vietato anche il consumo di cibo e bevande.

Come specificato dagli uomini del Commissario capo dell’Annonaria della Polizia Locale Renzo Eccel, «dei 133 titolari ne mancava una trentina sostituiti con 25 dei 50 spuntisti che avevano fatto richiesta». Le vie interessate dalla fiera sono le immancabili via Verdi, dal Duomo all’incrocio con via Rosmini, il tratto di via Rosmini fino a Santa Maria Maggiore, quindi via Roma fino alla chiesa di San Francesco Saverio, via Belenzani, via delle Orfane e naturalmente piazza Duomo.

«In piazza mancavano alcuni banchi dei fiori – ha spiegato Fabrizio Pavan, referente Anva del Trentino e vicepresidente di Confesercenti del Trentino – in quanto questo è il periodo di maggior lavoro nelle serre e nei campi coltivati, quindi alcuni hanno preferito lavorare da casa. Per il resto tutto bene, soprattutto con un grande lavoro di coabitazione tra plateatici e banchi espositivi». Infatti, in occasione delle fiere e del mercato, i plateatici di bar e ristoranti andrebbero rimossi ma è assolutamente impensabile, in un momento come questo, in cui gli esercizi pubblici possono lavorare solamente all’aperto, pretenderne la smobilitazione. Si è giostrato, dunque, per consentire a tutti di lavorare al meglio. In centro e per le vie, a fianco degli agenti della Polizia Locale, addetti alla regolazione del traffico leggermente mutato nello scorrimento sud-nord in via Rosmini, a controllare la situazione c’erano anche gli alpini della Sezione Ana di Trento.

La fiera di Santa Croce presa d'assalto da turisti e trentini: voglia di normalità

In centro a Trento si è allestita la fiera di Santa Croce che mancava da due anni: in tanti hanno preso d'assalto le bancarelle per una giornata all'insegna della normalità, pur nel rispetto delle misure di sicurezza imposte dagli organizzatori (foto Claudio Libera)













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