Trento, tivù locali spostate sul telecomando del digitale terrestre
L’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ha previsto che le emittenti locali finiranno nei canali dal 10 al 19. Le tivù trentine, quindi, dovranno lasciare a breve i canali 8 e 9
TRENTO. Il digitale terrestre continua a creare caos. Oltre al problema della risintonizzazione dei canali, ora Rttr e Tca rischiano di finire fuori dal telecomando. L’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ha infatti previsto che le emittenti locali finiranno nei canali dal 10 al 19. Le tivù trentine, quindi, dovranno lasciare a breve i canali 8 e 9. Controvoglia.
Il consiglio dell’Agcom, presieduto da Corrado Calabrò, ha approvato uno schema di numerazione automatica dei canali della televisione digitale terrestre. Secondo i criteri stabiliti, i numeri da 1 a 9 vanno ai canali generalisti tradizionali (Rai, Mediaset, La7 e, probabilmente, Mtv ed Europa7), quelli da 10 a 19 alle emittenti locali ex analogiche di particolare radicamento sul territorio, dal 20 al 70 i canali digitali nazionali, e via dicendo. Attualmente il canale principale di Rttr è sul numero 8, quello di Tca sul 9 (gli altri 4 per ogni emittente sono a seguire). In base al nuovo schema dovrebbero migrare oltre il numero 10.
La decisione dell’Autorità garante ha suscitato molte proteste a livello nazionale, soprattutto in Sardegna, ed anche in Trentino non lascia indifferenti i proprietari delle due televisioni. «Non possiamo che essere dispiaciuti - afferma Marta Demarchi di Rttr - perché storicamente siamo sempre stati sull’8 e vorremmo rimanerci. Comunque, di fronte ad una transizione così complessa, siamo anche contenti che sia finalmente arrivata una normativa che regolamenta quella che prima era una giungla. Certo, è importante essere tra i primi numeri e diciamo che partire dal 10 potrebbe essere il male minore». Le fa eco Graziano Angeli di Tca. «Quando entrerà in vigore questa normativa ci adegueremo, ma per ora restiamo dove siamo. In ogni caso, non ne farei un dramma. Non è la posizione sul telecomando che favorisce una emittente, ma questa viene scelta per i contenuti che propone. Certo, avere una posizione migliore è importante». Enrico Paissan (Corecom) è convinto che «in Trentino le emittenti locali hanno una buona fidelizzazione e quindi non soffriranno troppo questa migrazione. Certo, è importante che si faccia una campagna informativa adeguata per annunciare il cambiamento». Insomma, i veri incubi del digitale terrestre restano altri. Per molti trentini la televisione digitale è ancora un miraggio, nel senso che il segnale ancora non si prende. Non solo. Un altro incubo è la sintonizzazione dei canali. Ogni volta che si effettua, i canali cambiano posizione (esclusi i primi 7) e diventa un’impresa ritrovarli. Una vera e propria giungla che si complica ulteriormente se si hanno più apparecchi in casa. Può capitare, infatti, di avere su una tivù un determinato canale su un certo numero e sull’altra tivù in un altro. Un disagio soprattutto per le persone più anziane per le quali - purtroppo - la tivù è spesso l’unica compagnia della giornata