Trento: sindaco duro contro le opposizioni e i loro 4.711 emendamenti
Franco Ianeselli: “A discuterli tutti, servirebbero 2.220 sedute e 12 milioni di euro per i gettoni di presenza, questo è il costo della paralisi e dell’esasperazione fine a se stessa del contrasto politico
TRENTO. “In un momento in cui la città ci chiede di agire in fretta, di decidere, di adottare tutti i provvedimenti necessari per risollevarci dalla pandemia, la destra ha pensato bene di presentare 4711 (quattromilasettecentoundici) emendamenti. A discuterli tutti, servirebbero 2.220 sedute e 12 milioni di euro per i gettoni di presenza. Non si dica che questo è il costo del confronto democratico: qui la democrazia c’entra poco, questo è piuttosto il costo della paralisi e dell’esasperazione fine a se stessa del contrasto politico”.
Le parole sono del sindaco di Trento Franco Ianeselli e sono l'inizio di un lungo post pubblicato su Facebook. In tema è quello del nuovo regolamento comunale, regolamento contro il quale hanno preso posizione (contraria) le minoranze.
" A scatenare questo diluvio di emendamenti – spiega il sindaco – è stata una proposta di regolamento d’aula che mira a migliorare l’efficienza del Consiglio comunale. Secondo il nuovo provvedimento, la commissione dei capigruppo - con la maggioranza qualificata dei due terzi escluso il voto del sindaco - avrebbe la facoltà di fissare un tempo massimo di trattazione per un determinato argomento.
Opposizione e maggioranza avrebbero gli stessi minuti a disposizione, con spazi garantiti per i gruppi minori. Serve questo regolamento? Credo che l’ostruzionismo di oggi lo dimostri in modo lampante. Siamo convinti che, quando non porta a una decisione, la discussione corre il rischio di diventare sterile. Perché il confronto deve essere non solo plurale e rispettoso di tutti i punti di vista. Alla fine deve essere anche responsabile nei confronti della città, che giustamente attende e pretende risposte".