Trento, rifugiato spaccia droga in piazza: solo denunciato
Ha venduto dosi di hashish e cocaina a un minorenne e a due maggiorenni ma con le attuali norme gli agenti della polizia non lo hanno potuto arrestare
TRENTO. E’ come svuotare il mare con un secchio bucato. O meglio, non sarebbe il mare, ma una vasca da bagno, ma il secchio è sempre bucato e l’acqua esce tutta. Polizia e carabinieri sono nella stessa identica situazione. Aumentano gli sforzi, ma le norme non consentono loro di fare molto di più che fermare e denunciare gli spacciatori che si aggirano in piazza Dante. Emblematico è quello che è accaduto ieri mattina.
Gli uomini della squadra mobile della Questura di Trento, coordinati dal vicequestore aggiunto Salvatore Ascione, si sono messi in osservazione per cercare di sorprendere sul fatto gli spacciatori. Hanno visto un giovane senegalese di 20 anni, che poi si è verificato essere un rifugiato richiedente asilo, che era molto attivo nello spaccio. Prima ha venduto un paio di dosi di hashish a un ragazzo trentino minorenne, poi tre dosi di cocaina a un maggiorenne e, infine, due dosi di cocaina e tre di hashish.
Al terzo episodio, gli agenti sono entrati in azione e hanno bloccato il giovane senegalese. Avevano già sequestrato la droga che aveva venduto prima e in dosso gli hanno trovato altre dosi di hashish. Fino a qualche tempo fa, l’arresto per detenzione di droga ai fini di spaccio sarebbe stato inevitabile. Ma con la modifica delle norme che è intervenuta da un paio d’anni ormai l’arresto è possibile solo quando si sequestra una quantità consistente di droga.Questo perché la legge 79 del 2013 ha ridotto le pene per il piccolo spaccio.
Si è passati da una forbice tra uno e sei anni a un'altra tra sei mesi e 4 anni. In questo modo, andando sotto il tetto dei 5 anni di pena massima, si evita la custodia cautelare in carcere. Misura, quindi, applicabile solo a chi ha un domicilio certo. Visto che gran parte degli spacciatori è senza fissa dimora, l'arresto è impossibile. Per questo quasi tutti gli spacciatori, non solo di hashish, ma anche di droga e cocaina, vengono lasciati andare con una denuncia. Nei loro confronti solo una denuncia e un procedimento che non arriverà mai, visto che i pusher si rendono irreperibili e cambiano spesso città.
Il Procuratore Giuseppe Amato, grande esperto in materia di norme sugli stupefacenti, ha fatto ordine con una circolare che permette alle forze dell'ordine di orientarsi in questa giungla. Così, anche in base alla sentenza della Cassazione del 20 settembre 2012, sono stati individuati i limiti oltre ai quali si può arrestare. Adesso per far scattare le manette, è necessario che gli spacciatori abbiano almeno 34 grammi di eroina oppure 32 grammi di cocaina oppure, ancora, 200 grammi di hashish o 100 grammi di ecstasy.