Trento: poltrona a Luisa Zappini, Lega infuriata

Centrale unica di protezione civile, Dellai lancia alla dirigenza la presidente dell'Upt


Robert Tosin


TRENTO. La centrale unica delle emergenze sta muovendo i primi passi, accompagnata mano nella mano dalla nuova dirigente, Luisa Zappini. E la Lega insorge. Perchè la nuova nomina interessa la presidente dell'Upt e il carroccio, nemmeno tanto velatamente, insinua che sia l'appartenenza politica a fare curriculum. Secco Dellai: «Basta gettare fango». Il progetto è uno dei cardini del disegno normativo varato dalla giunta e pronto alla valutazione dell'assemblea legislativa. Il compito della centrale unica (e del numero unico) sarà quello di far scattare tempestivamente la macchina dei soccorsi, muovendo i mezzi più idonei e coordinando la presenza sul territorio. E i cittadini avranno un riferimento unico per tutte le emergenze.  La scelta della dottoressa Zappini come guida del progetto è stata spiegata ieri dallo stesso presidente Dellai. «E' dirigente dell'Azienda sanitaria in comando alla Provincia e già si occupa della cosa. Abbiamo scelto appositamente una figura più orientata verso l'aspetto infermieristico sanitario proprio perchè è questo il settore preponderante della protezione civile».  La Lega non digerisce questa spiegazione. Alessandro Savoi, capogruppo della Lega, è molto esplicito battezzando la nuova nomina «Premio Dellai», questa volta a vantaggio della presidente dell'Upt, il partito del governatore. Savoi fa notare anche la fulminante carriera, insinuando che l'appartenenza politica non sia estranea al fatto.  Durissima la replica di Dellai. «E' l'ennesimo tentativo di chi cerca disperatamente di gettare fango sulle decisioni del governo provinciale prescindendo totalmente dai dati di verità. La dottoressa Zappini ha già acquisito, da tempo, la qualifica di dirigente, avendo superato un normale concorso presso l'Azienda sanitaria. In nulla e per nulla vi è stato atteggiamento di favore da parte dell'amministrazione nei confronti della persona in parola. Questa costante denigrazione e questo persistente killeraggio nei confronti di singoli funzionari e dirigenti provinciali deve cessare al più presto in quanto un conto è lo scontro politico, un altro conto sono le dinamiche professionali dei cittadini. Il fatto poi che la dottoressa Zappini, come altri funzionari, fuori dal proprio orario di lavoro, presti servizio volontario a favore della comunità attraverso la propria militanza politica non è mai stato e mai sarà motivo di privilegio nella propria carriera professionale ma non può neppure essere motivo di ostracismo o di denigrazione da parte di altre forze politiche».

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano