TRAGEDIA IN MONTAGNA

Trento, morto l'alpinista ScaletEra disperso da venerdì

Trovato nella boscaglia nella zona dei Bindesi



TRENTO. E' stato trovato morto dopo due giorni di ricerche un alpinista trentino disperso in montagna. Samuele Scalet, di 70 anni, venerdì era uscito di casa per compiere un'escursione nella zona del rifugio Bindesi, vicino a cima Marzola poco distante da Trento. In serata, non avendolo visto rientrare, i familiari hanno avvertito il Soccorso alpino. Dopo numerose ricerche con un centinaio di uomini impegnati, Scalet è stato trovato morto stamani, il corpo nascosto dalla fitta boscaglia. Accertamenti sono in corso per stabilire l'esatta causa della morte.

Era uscito dalla sua abitazione di via Conci venerdì pomeriggio come sempre. Per Samuele Scalet, professore di matematica e fisica in pensione, alpinista, accademico del Cai e autore di guide su itinerari montani della provincia di 69 anni, era un’abitudine. E l’età e la malattia non avevano cambiato le cose. Ma questa volta è successo qualcosa di diverso: non ha fatto ritorno a casa. E così verso le 18 di venerdì è stata la moglie a dare l’allarme.
 Ed è da allora che decine e decine di persone lo hanno cercato per le strade e i sentieri. «Non aveva mai rinunciato a camminare - ricorda la figlia che ha seguito minuto dopo minuto le ricerche - e normalmente stava fuori casa per un paio d’ore al giorno. Era una cosa normale ed è per questo che mia mamma si è allarmata solo nel tardo pomeriggio».
 Le ricerche sono iniziate già venerdì sera e da ieri mattina almeno un centinaio di persone sono state impegnate nella perlustrazione delle zone attorno a Villazzano arrivando sulla Marzola. I boschi sono stati battuti palmo a palmo grazie all’impegno di una cinquantina di uomini del soccorso alpino delle stazioni del Trentino centrale e di parte di quelli della Valsugana. Assieme a loro altrettanti vigili del fuoco dei comuni interessati oltre alle unità cinofile del soccorso alpino, della polizia e della Croce Rossa. Impiegato anche l’elisoccorso che ha controllato dall’alto i sentieri e le strade. Le squadre si sono divise le varie zone e le hanno battute non dimenticando neppure un angolo interrompendo il loro lavoro solo con il calare del sole. Per tutta la notte poi sono state utilizzate le jeep che hanno percorso le strade. Ogni soccorritoreaveva con sé una foto di Scalet. Stamattina il ritrovamento del cadavere.
 













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