Trento, Luisa Zappini replica: «La politica non c'entra con la mia nomina»
La dirigente a capo della centrale unica, ribatte: «Non sono più presidente Upt»
TRENTO. «Lavoro da anni al progetto della centrale unica delle emergenze. Faccio il mio lavoro con passione e ci ho investito molto: l'incarico me lo sono guadagnata». Luisa Zappini risponde così agli attacchi per l'incarico di dirigente alla centrale unica, per la sua appartenenza politica. Infermiera, caposala per 10 anni al Santa Chiara, Luisa Zappini, una laurea da Dirigente dell'assistenza infermieristica, è diventata responsabile prima del servizio infermieristico nel distretto Alto Garda e Ledro, poi di Trentino emergenza. E' anche insegnante alla Facoltà di Medicina-Scienze infermieristiche di Firenze e Roma e dal 2003 presidente del collegio degli infermieri trentini. Ma è anche presidente dell'Upt e si è presentata nel 2008 in lista con Dellai. Cosa risponde a chi insinua che la sua carriera nell'Azienda sanitaria è stata grazie ai suoi incarichi politici? Guardi che non sono più presidente dell'Upt da mesi, solo che ho ufficializzato le dimissioni solo un mese fa. E poi essere presidente non è una carica politica. Perché Dellai, nel prendere le sue difese di fronte agli attacchi della Lega che definiscono la sua nomina un «premio Dellai», non l'ha precisato? Perché era una giustificazione non richiesta. Come ha dichiarato il presidente, ho la qualifica di dirigente perché ho superato un concorso e degli altri 9 partecipanti, tutti sono già impegnati in vari incarichi, mancava il mio. E, ripeto, l'Azienda ha investito molto su di me, perché da anni mi sto occupando del progetto di centrale unica delle emergenze. Quanto conta secondo lei, in questi attacchi, essere donna? Conta, perché le donne che fanno carriera fanno paura. E poi mi si accusa di aver fatto carriera perché non ho una famiglia. Ma per me è stata una rinuncia. Mi sono impegnata molto, ho fatto la gavetta e metto molta passione in quello che faccio, anche come volontaria. Insomma, penso di essere una brava infermiera. Perciò andrà avanti, nonostante le critiche? Certo, mi dispiace che ci siano queste strumentalizzazioni, oltre tutto per un incarico come quello di presidente dell'Upt, che non è comunque incompatibile. Credo che il progetto della centrale unica sia troppo importante per farsi condizionare dalle critiche, perché l'essenziale è che tra gli operatori si inizi a parlare tutti la stessa lingua e l'intervento per chi ha bisogno sia più efficiente.