Trento invasa dai mendicanti: centinaia di multe, ma nessuno le paga

Chi passeggia in centro se ne sarà certamente accorto. Nelle ultime settimane i mendicanti per le vie della città sono cresciuti in maniera consistente. Si stima che siano una cinquantina. Il Comune dà le multe, ma nessuno le paga



TRENTO. Chi passeggia in centro se ne sarà certamente accorto. Nelle ultime settimane i mendicanti per le vie della città sono cresciuti in maniera consistente. Si stima che siano almeno una cinquantina.
 La maggior parte sono rom che vivono all’ex Sloi o all’Italcementi, ma c’è anche chi viene da fuori. Un gruppo di africani arriva ogni mattina, verso le 8, in treno da Verona o Brescia. Alcuni scendono a Rovereto, la maggior parte a Trento. Durante il classico giro al sass può capitare di incontrarne anche una decina. Sono tornati allo scoperto ora che il clima è diventato più mite. Tutti chiedono l’elemosina, in modi diversi. Tra via Manci e piazza Battisti c’è un ragazzo africano chiuso nella sua giacca a vento rossa. Ha occhi liquidi e stanchi. Quando gli passi accanto apre la mano e ti chiede «un euro per il treno». Come gli altri pendolari dell’accattonaggio, per lo più nigeriani o ivoriani spesso clandestini, arriva da Verona o Brescia, ogni mattina, per raccimolare qualche euro. Se ne vedono di più il giovedì, giorno di mercato. Qualcuno fa anche il parcheggiatore abusivo all’esterno dell’ospedale Santa Chiara. Se va bene possono guadagnare 40 euro, se va male ne tirano su una decina. Certo, il giro d’affari non è da poco e il timore è che vi siano dei caporali che li sfruttano.
 In Largo Carducci c’è una donna probabilmente rumena. Foulard in testa, denti d’oro, giacca blu, gonna lunga e scarpe da ginnastica. Cammina svelta e ferma quasi ogni passante. Chiede «venti centesimi per favore». Raccoglie solo occhiatacce. Poi si ferma davanti alla Coop di piazza Lodron, sperando nelle monetine che i clienti prendono come resto della spesa. Piazza Duomo e piazza Santa Maria Maggiore sono i punti più gettonati dai questuanti: qualcuno si avvicina e chiede soldi in modo insistente e c’è anche chi non si fa problemi a strattonarti per avere attenzione.
 L’80% degli accattoni che s’incontrano a Trento sono come loro. Quasi tutti rumeni, cittadini europei in piena regola, che dormono all’ex Sloi o all’Italcementi. La mattina si spostano in centro per fare l’elemosina, la sera tornano nei lori “rifugi”. In totale, tra rom e africani, si stimano una cinquantina di mendicanti fissi. Per le forze dell’ordine non è facile contrastarli. A Rovereto il sindaco Valduga ha firmato un decreto anti-accattoni (come Tosi a Verona). A Trento, nonostante la Lega stia facendo pressing in diverse circoscrizioni per ottenere provvedimenti simili, nel regolamento di polizia urbana (articolo 85) sono previsti solo alcuni divieti: sdraiarsi sulle strade, mendicare nei mercati e nelle fiere, davanti a edifici pubblici, ospedali e scuole. Tra il 2008 ed il 2009, per questi motivi, sono state 131 le sanzioni dei vigili. Il problema è che praticamente nessuno paga la multa di 52 euro. Anche per questo, ai vigili non conviene effettuare troppi controlli sui mendicanti perché sono vissuti essenzialmente come una perdita di tempo. I pochi controlli, a loro volta, fanno si che gli accattoni si riversino in centro, come sta accadendo in questi giorni













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