Trento, in tanti donano vestiti e medicine per l’Ucraina. Già partiti due furgoni carichi
Lo spazio dell’associazione Rasom, in via Sant’Antonio, è aperto dall’alba. Servono soprattutto farmaci pediatrici e vestiti pesanti
TRENTO. “Dovevano essere un paio d’ore di raccolta materiali ma siamo rimasti tutto il giorno nella sede che la parrocchia di Sant’Antonio ci ha messo a disposizione dal 2004”. Lo dice Stefania Shmits, presidente di Rasom – Pa3om, che raggruppa i 3.000 ucraini ufficiali in Trentino, cui si aggiungono gli stagionali ed i cittadini con doppia cittadinanza che porta il numero ad oltre 6.000 persone, forse la più grande comunità dopo quella rumena in Trentino.
Le donazioni che chiedono i volontari di Rasom sono di carattere umanitario, economico e farmaceutico. “Ieri – prosegue Stefania – abbiamo inviato i primi due furgoni che sono in viaggio verso la Polonia, al confine con l’Ucraina, dove il personale dell’ambasciata provvede allo smistamento.
Ciò di cui abbiamo urgente bisogno sono abiti pesanti per ripararsi dal freddo anche nei rifugi e nelle case visto che manca il riscaldamento quasi ovunque e poi medicinali, specie quelli pediatrici. I bambini come sempre sono i primi a soffrire e quelli che patiscono maggiormente”.
Oltre alla raccolta di vestiario, farmaci ed alimentari a lunga conservazione, si possono portare anche delle offerte in denaro che si possono effettuare pure tramite l’Iban IT50W0503401800 000000000052; causale “Sostegno al popolo ucraino”.
Alla parrocchia di Sant’Antonio nella via omonima al civico 22 – dove ha sede “Rasom Pa3om” – l’orario di consegna sarebbe dalle 19 alle 21 ma sin dall’alba i volontari sono presenti ed i cittadini continuano ad arrivare con carrelli della spesa, pacchi di vestiario, medicinali e buste col denaro che in alcuni casi era stato raccolto per la parrocchia e che è stato subito indirizzato a questa causa. C.L.