Trento, in centro scatta la caccia ai topi

Ieri sopralluogo dell'Azienda sanitaria, che ora deciderà se mettere le esche


Chiara Bert


TRENTO. Parte l'attacco ai topi in centro storico. Dopo le proteste dei giorni scorsi da parte dei residenti e commercianti di largo Carducci, il Comune ha chiesto l'intervento dell'Azienda sanitaria che ieri ha effettuato un sopralluogo. «Nei prossimi giorni si valuterà se posizionare le esche come avviene abitualmente in questi casi», spiega l'assessore all'ambiente Michelangelo Marchesi.

Un annuncio dato ieri sera in consiglio comunale, in risposta alla domanda di attualità presentata dal consigliere del Pdl Andrea Merler. I ratti - ha denunciato in un'interrogazione Marco Patton (Upt) - si sono fatti strada nel salotto buono della città. E fanno capolino soprattutto nelle ore notturne. Residenti e negozianti della zona di largo Carducci li hanno notati ormai da tempo, «topi grandi come conigli», hanno raccontato inorriditi. E hanno chiesto un intervento al Comune perché torni a mettere le esche.

«L'attività di deratizzazione sulle aree pubbliche - ha spiegato ieri l'assessore - viene effettuata dall'Azienda sanitaria attivata dal Servizio ambiente del Comune sulla base di segnalazioni di cittadini o di nostri dipendenti. L'Azienda fa un sopralluogo per valutare la situazione quindi posiziona dei dispenser di esche che vengono ricaricati periodicamente. Il giorno successivo generalmente si procede anche ad un trattamento delle fognature».

Per quanto riguarda l'area di largo Carducci, Marchesi rileva che in Comune «non abbiamo ricevuto nessuna segnalazione recente». «Quando abbiamo appreso dalla stampa del problema abbiamo contattato subito l'Azienda sanitaria che già oggi (ieri per chi legge, ndr) ha effettuato un sopralluogo nella zona per decidere gli interventi da mettere in campo». L'assessore smentisce che ci sia un aumento dei topi in città: «Dai nostri dati non risulta. La loro presenza è causata da vari fattori, tra cui i corsi d'acqua e le rogge cittadine. I bidoni dell'immondizia invece non sono un problema, perché stanno in tanti altri luoghi dove non ci sono ratti. E comunque spariranno a breve con l'introduzione delle nuove isole interrate».













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