Trento: grande parco e shopping all'ex Sloi

Gregotti svela il suo progetto. Ma il centro commerciale fa discutere



TRENTO. Quello che più colpisce, rispetto al progetto di sei anni fa, è il parco. Tre ettari e mezzo, una coperta verde sul grande centro commerciale interrato di 20 mila metri quadrati, che fa già discutere. Parco e shopping, accanto a case, albergo, spazi per la ricerca. La Trento Nord di Vittorio Gregotti resta fedele al disegno originario ma offre anche novità: il verde appunto, e le torri che calano da 55 a 22 metri. L'architetto, 83 anni e un aspetto invidiabile da lord inglese, ieri è tornato in città per rispiegare la sua filosofia sul futuro di Sloi e Carbochimica. «Costruire un pezzo di città è un progetto molto complesso - spiega Gregotti - un'abitudine poco frequentata. In più questa è una parte di città caotica, poco fortunata nel suo sviluppo». È una grande area, quella da bonificare e riqualificare: 14 ettari, 9 dei quali inquinati da idrocarburi e dal micidiale piombo organico della Sloi. Ci vorranno anni, se non decenni, per ripulirli e poterci costruire sopra. Ma il compito dei progettisti è quello di immaginare un futuro seppur lontano. «La nostra sfida - indica Gregotti - è connettere tra loro due parti di città, scavalcando la ferrovia». Ecco allora la soluzione (riproposta) per superare la grande barriera: una piastra sopraelevata, uno spazio pubblico realizzato su due livelli, 10 mila metri quadrati destinati ad ospitare un polo per la ricerca e l'esposizione per l'industria trentina avanzata. «La Provincia - assicura l'architetto novarese - si è dimostrata interessata». Prende forma un quartiere sopraelevato, con piazze a diverse quote di altezza. Il grande centro commerciale di 20 mila metri quadri è coperto da un parco che ne misura 35 mila, posizionato a più 8 metri e contrassegnato da tre edifici, un albergo, un palazzo di uffici e uno di residenze. Al di là della ferrovia uno spazio pubblico (per una scuola?), ancora case e una centrale che secondo Gregotti dovrebbe rifornire di energia tutto il complesso. Capitolo torri, che torri non sono più. Sono calate da 55 a 22 metri. Cinque edifici a triangolo, a racchiudere il quartiere. Gregotti boccia le vie di mezzo: «Se non si possono costruire palazzi molto alti, che siano un segno distintivo per l'area, tanto vale farli abbastanza bassi, in linea con il contesto attorno». Ma se nel 2004 la polemica si scatenò furiosa proprio sulle torri, questa volta a far discutere è soprattutto il centro commerciale. «Rischia di uccidere i piccoli negozi», incalza la consigliera Gabriella Maffioletti (Insieme per Trento). L'assessore Paolo Castelli (Upt): «Riflettiamoci bene». Il consigliere Nicola Giuliano (Pd): «Assorbirebbe tutta la quota disponibile di 8 mila metri quadrati sul Comune di Trento». L'architetto Paolo Penasa, responsabile per il Comune dei grandi progetti, spiega che in questi 8 mila metri quadri non sono compresi bar, ristoranti, sportelli bancari: «Siamo in attesa del regolamento della nuova legge provinciale sul commercio, la Provincia ha preso su di sé la competenza per quanto riguarda gli insediamenti che superano i 10 mila metri quadrati. Ma con il piano del 2006 il Comune ha comunque previsto a Trento Nord un grande spazio commerciale». Il dibattito riparte da qui.

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