Trento: furto col «cappotto magico»

Maniche finte e taglio «tattico» per rubare tra la folla


Mara Deimichei


TRENTO. Un vero e proprio artista del borseggio con tanto di cappotto modificato che un po' ricorda le gag di Totò. Lui è un quarantenne di Caltanissetta che è stato arrestato ieri mattina da un agente della polizia municipale in servizio in borghese al mercatino di Natale di piazza Fiera. Al suo attivo Giovanni Umana, questo è il suo nome, ha una serie di precedenti e ieri mattina ha dato prova di come un capo d'abbigliamento così comune possa essere utilizzato in modo diverso rispetto a quello tradizionale. Erano circa le 11 di ieri mattina quando un agente del nucleo di polizia giudiziaria della municipale, stava facendo il suo controllo fra le bancarelle. Controllo in borghese per poter osservare senza essere notato. La sua attenzione è stata catturata da un uomo che, senza che ce ne fosse alcuna necessità, urtava i visitatori del mercatino. Se un episodio di questo genere può essere casuale, il secondo è quanto meno strano e il terzo è decisamente sospetto. Ecco che così l'agente si è messo a seguire con molta attenzione le «manovre» dell'uomo, riuscendo così a notare quello che, ad un'occhiata frettolosa, non veniva neppure percepito. Ha potuto documentare, quindi, «l'attacco» ad un ignaro trentino che era più attento alla merce esposta che alle persone che camminavano vicino a lui. Ed ecco quindi che il quarantenne si avvicina alla sua «vittima» e lo urta. Con un movimento velocissimo l'uomo estrae la mano dal davanti del cappotto e la infila nella tasca sinistra del giaccone dell'altro prelevando il portafoglio che poi fa cadere all'interno del cappotto stesso. In tutto in pochi secondi e senza che nessuno se ne accorgesse. Nessuno tranne l'agente che lo agguanta per il coppino. L'uomo riesce però a scappare (facendo in questo modo cadere il suo bottino) e inizia l'inseguimento al quale partecipano anche dei passanti che solo in quel momento si erano resi conto di quello che stava succedendo. Il siciliano viene bloccato contro una recinzione dopo una corsa di circa 400 metri e quindi portato al comando dei vigili di via Maccani. Per lui è stata immediata l'accusa di furto aggravato in flagranza ed è stato quindi accompagnato in cella in attesa di comparire (forse domani) davanti al giudice. È stato sequestrato anche il cappotto modificato. In pratica le maniche erano state fissate alle tasche in modo tale che apparisse che l'uomo lì avesse le mani. Mani che invece erano lungo il corpo, all'intero, pronte ad uscire da un taglio fatto appositamente per alleggerire la vittima del portafoglio. Non solo. Era stata cucita una tasca dove far scomparire in pochi secondi la refurtiva. Probabilmente l'uomo non era solo, quindi fate attenzione.

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