Trento, fuga dalla città: migliaia si trasferiscono in periferia

Via dal capoluogo 3.450 residenti in 10 anni. Meno matrimoni, più convivenze



TRENTO. Fuga dalla città. Verso i Comuni limitrofi, dove le case costano meno. Negli ultimi dieci anni Trento ha perso per strada 3.450 residenti, soprattutto tra i 30 e i 44 anni: 1.175 sono emigrati a Pergine Valsugana, l'equivalente di una circoscrizione come Sardagna. Ma grazie agli stranieri (11,2%), il capoluogo continua a crescere: oggi ha 116.298 abitanti.

Matrimoni a picco: -8,8%.A scattare una fotografia, aggiornata al 31 dicembre 2010, è l'annuario statistico del Comune (presentato ieri dall'assessore Fabiano Condini e dallo staff del Servizio sviluppo economico), in attesa che a ottobre parta il nuovo censimento nazionale. Nell'ultimo anno Trento è cresciuta di 787 residenti (lo 0,7%), di cui 687 immigrati.

Al 31 dicembre 2010 la popolazione ha sfondato il muro dei 116 mila abitanti: 55.707 maschi (48%) e 60.591 femmine (52%). I nuovi nati sono stati 1.177, 35 in più del 2009: 223 (il 18,9%) sono stranieri. Il tasso di natalità (rapporto tra nati vivi e popolazione) si attesta al 10,2 per mille, in aumento rispetto all'anno precedente, e ha superato il tasso provinciale. Il numero medio di figli per donna si ferma a 1,36, lontano da quel 2,1 che è considerato il tasso che assicura ad una popolazione la possibilità di riprodursi mantenendo costante la propria struttura: e anche le donne straniere seguono un andamento in calo, con una media di due figli a testa.

Facciamo meno bambini e l'aumento della popolazione è frutto di un saldo migratorio comunque positivo (+687 persone) tra chi arriva e chi emigra. Il dato più rilevante è la continua perdita di residenti del capoluogo nei confronti di altri Comuni della provincia, la conferma di un trend che va avanti dal 2000: negli ultimi dieci anni l'emorragia ha raggiunto i 3.450 abitanti, un terzo dei quali - «l'equivalente di un paese come Sardagna», fa notare l'assessore Condini - si sono trasferiti a Pergine, seguita da Besenello, Terlago, Rovereto, Levico. Nel 2010 il saldo è a quota - 413: i residenti hanno scelto ancora in maggioranza Pergine (126), poi Terlago (52), Rovereto (35), Besenello (27), Caldonazzo (24) e Aldeno (20). A spostarsi è soprattutto la fascia tra i 30 e i 44 anni di chi mette su famiglia ed è alla ricerca di una soluzione abitativa più conveniente. Trento guadagna invece abitanti (396) che arrivano da altre regioni, in testa Sicilia, Veneto, Campania, Lazio, Puglia, e soprattutto dall'estero (+944), in particolare nell'ultimo anno da Moldova, Romania, Pakistan (che ha superato il Marocco), Ucraina, Marocco, Albania, Cina e India. Complessivamente gli stranieri residenti nel capoluogo sono 13.039, l'11,2% (ma a Gardolo si arriva al 20%): nell'ultimo anno sono aumentati del 7% (+854). Le famiglie miste oggi sono 1.275 e sono 1.430 i figli di stranieri che sono nati a Trento (ma che fino ai 18 anni non possono richiedere la cittadinanza italiana).

Gli ultimi dati confermano trend già osservati: l'invecchiamento della popolazione (in dieci anni gli over 65 sono aumentati di 4 mila unità, gli adulti tra i 30 e i 44 anni sono calati di 283) e la polverizzazione delle famiglie. I nuclei con un solo componente rappresentano il 37,8% del totale, in aumento del 2,4%; diminuiscono i nuclei con 2, 3 e 4 componenti, mentre c'è un leggero aumento delle famiglie con 5 o più membri. Cambia anche la tipologia delle famiglie: le coppie sposate con figli dal 2000 ad oggi sono scese dal 34 al 26,4%, mentre aumentano le coppie conviventi con e senza figli. Per avere la riprova, del resto, basta guardare il numero dei matrimoni: nel 2010 sono calati dell'8,8% (119 quelli con rito religioso, il 36%, e 214 quelli civili). All'altare si arriva sempre più tardi: le donne in media a 29,7 anni, gli uomini a 32,9.

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