il caso

Trento, fioccano le multe ai semafori "intelligenti": l’ira degli autisti dei bus

Contestato il passaggio con il rosso, ma i conducenti protestano: «Quando parte il mezzo è arancio. Pericoloso frenare di botto»



TRENTO. Sono passati pochi mesi da quando il comune di Trento, ha istallato i nuovi semafori “intelligenti” in Via Brennero, Via Bolzano e Via Alto Adige per chi passa con il rosso.

Ma ecco esplodere la protesta degli autisti del servizio Urbano di Trento, colpiti da una raffica di multe. Sei solo ieri, che sono riferite al mese di ottobre, denuncia la Uiltrasporti con il segretario Nicola Petrolli.

«Autisti indisciplinati o semafori “deficienti” ? Il sindaco di Trento aveva assicurato che le multe agli automobilisti venivano inflitte solo dopo che l’operatore del Comune analizzava caso per caso le varie dinamiche dell’incrocio».

Il problema, secondo gli autisti, nascerebbe da questo: l’autobus che transita con la parte anteriore dell’autobus con il semaforo arancio, ma il mezzo, essendo lungo da 12 a 18 metri, quando finisce di passare l’incrocio, la parte posteriore inevitabilmente, sarà con il semaforo rosso. «Non riusciamo a capire quale criterio adottino in Comune – scrive la Uil – ci preme rammentare gli autisti degli autobus non portano in giro patate, e spesso a bordo dei mezzi si trovano persone anziane in piedi, con le borse della spesa, attaccate agli appositi maniglioni, con una mano sola. Immaginate se l’autista dovesse frenare di colpo, perché il semaforo mentre transita il mezzo diventa improvvisamente arancione, ci sarebbe una caduta di massa con inevitabili conseguenze alla salute dell’utenza a bordo. La frenata di un autobus richiede uno spazio molto più lungo rispetto a una macchina. Questi aspetti tecnici, gli esperti del comune dovrebbero saperlo, altrimenti non si andrà da nessuna parte».

Il sindacato chiede al Comune ad analizzare attentamente le immagini e verificare se realmente l’autista ha commesso l’infrazione: «Siamo pronti a fare le nostre rimostranze in maniera vigorosa, se non verrà presa una posizione urgente. Vista la fiscalità adottata dal comune, l’autista rispetterà tutte le regole in maniera fiscale, tutto ciò comporterà inevitabili ritardi su tutto il servizio urbano di Trento. Ma a mali estremi, estremi rimedi. Ricordiamo a tutti che, oltre ai punti tolti dalla patente e la multa, l’autista per due anni vivrà con l’ansia e la paura di prendere un’altra multa per lo stesso motivo, questo secondo evento farebbe la patente dell’autista a coriandoli e rischierebbe pure il posto di lavoro».













Scuola & Ricerca

In primo piano